Gianni Nazzaro, la moglie Nada racconta la notte in cui tornò a casa dopo 15 anni
La moglie di Gianni Nazzaro ha aspettato il suo ritorno a casa per 15 anni, lo racconta a Oggi è un altro giorno
A Oggi è un altro giorno la moglie e la figlia di Gianni Nazzaro ricordano il cantante scomparso. Nada e Giorgia hanno tanto da raccontare, anche se Gianni Nazzaro è stato assente nelle loro vite per ben 15 anni, tutti i primi 15 anni di vita della figlia. “Ebbe una sbandata per un’altra persona e si è allontanato per 15 anni. Non so dove è andato e non voglio saperlo, parliamo di altro però…” ma Serena Bortone insiste anche se Nada non vorrebbe ricordare quei 15 anni. E’ la figlia che parla di lui: “Io l’ho sempre visto solo in televisione fino ai miei 15 anni”, chiedeva alla madre dove fosse ma lei trovava sempre un modo per non fare soffrire i figli. Nada è riuscita a fare da madre e padre insieme ma non ha mai parlato male di Gianni. “Però una figlia femmina soprattutto la sente la mancanza di un padre…”.
La moglie di Gianni Nazzaro: “Ho aspettato che tornasse”
“Ho aspettato che tornasse ed è tornato ed ero felice di riprenderlo in qualsiasi momento perché volevo riunire la famiglia ma la cosa che non ho trovato giusta dopo tanti anni che ho aspettato il suo ritorno è che Dio me lo ha portato via un’altra volta”.
Giorgia ha sofferto in silenzio: “A scuola sono sempre stata molto fantasiosa dicevo che era in mare e che stava lavorando, che non è che non mi voleva bene ma che sarebbe tornato”. Lo stesso faceva il fratello: “Non ci siamo mai buttati addosso questo dolore”.
Poi dopo 15 anni alle 3 di notte è arrivata la telefonata di Gianni Nazzaro che chiedeva aiuto e diceva a sua moglie che aveva tutto il diritto di dirgli di no. Nazzaro non aveva più nulla, non aveva dove andare, niente, faceva freddo. Nada non l’ha fatto parlare oltre, ha preso la macchina ed è andata da lui.
“Era disperato, l’altra l’aveva buttato fuori e non sapeva cosa fare, dove andare”. Per la prima volta Giorgia vide suo padre, era arrabbiata, era in piena adolescenza, gli chiese cosa voleva, chi fosse. “La cosa bella è che aveva una umiltà da paura, si è messo in discussione, ha messo in discussione la sua vita pur di farmi capire il perché. Aveva dato tutta alla sua arte, al suo mestiere. Nel momento in cui c’è stato ci ha ripagato di tutto”.