Gli ascolti del pomeriggio: Uomini e Donne è da boom, Oggi è un altro giorno in affanno
Uomini e Donne è boom di ascolti: ecco i dati auditel del pomeriggio di Canale 5 che vola grazie a Maria de Filippi. In affanno Oggi è un altro giorno su Rai 1
Torniamo a occuparci dei dati di ascolto del pomeriggio degli italiani per fare un po’ il bilancio di quello che sta succedendo in questi primi giorni di primavera. Analizzando i dati di questa settimana, possiamo notare come Uomini e Donne, sia davvero un cavallo di razza, un programma capace di portare su Canale 5, ascolti da prima serata, davvero imbattibile, nonostante davvero da Rai 1 arrivi ottima concorrenza ( e anche Milo Infante su Rai 2 con il suo Ore 14 va bene, così come Forum su Rete 4). Una fascia affollatissima che però non fa cambiare il risultato: Uomini e Donne ieri, nel pomeriggio del 23 marzo 2022, è stato visto da quasi 3 milioni di spettatori. Il 27 % di share per il programma di Maria de Filippi nella prima parte, numeri davvero eccellenti.
Possiamo notare invece che nelle ultime settimane, Oggi è un altro giorno ha perso forse la sua brillantezza. Il programma di Serena Bortone, ha dato ampio spazio nelle passate settimane anche agli aggiornamenti dall’Ucraina, parlando della guerra. Da qualche giorno è tornato, quasi lo stesso, con una ventata di leggerezza in più ma gli ascolti non decollano. Un calo che poteva essere prevedibile in primavera, succede e forse il fatto che la Bortone non sia presente in studio, a causa del covid, non ha aiutato. Se infatti Oggi è un altro giorno aveva abituato Rai 1 a una media pari anche a 2 milioni di spettatori, nell’ultima settimana le cose sono cambiate. La puntata di ieri ad esempio, è stata vista da 1.598.000 spettatori pari al 13.59%. Il calo riguarda solo il programma della Bortone per la fascia, perchè poi, come si può notare dagli ascolti de Il paradiso delle Signore, che andrà in onda per un altro mese e più, gli ascolti tornano a essere quelli di sempre, con una media vicina ai 2 milioni di spettatori.
Canale 5 imbattibile nella fascia 14-17
Maria e i suoi vecchietti alle prese con gli apparecchi acustici Amplifon ( ieri 3 milioni di persone hanno assistito alla calibratura dell’apparecchietto, quando si dice fare servizio pubblico) hanno conquistato numeri eccellenti, soprattutto se si considera appunto che generalmente, con l’arrivo della primavera, si scappa anche dal salotto di casa, alla ricerca del primo raggio di sole.
Mediaset non può che gongolare con questi dati, numeri che davvero fanno benissimo al pomeriggio di Canale 5 che parte con Beautiful, con una media di 2,5 milioni di spettatori e chiude con il day time dell’Isola dei famosi ancora vicinissimo ai 2 milioni. Nulla da fare invece per Pomeriggio 5 contro La vita in diretta. Dopo qualche giorno di crisi, il programma di Rai 1 è tornato a essere leader nella sua fascia.
Canale 5 e Mediaset, a causa di nuove rinunce, chiudono e cancellano Uomini e Donne proprio a causa di neri ascolti negativi, in rosso calo e troppo bassi, rientri falliti e ritorno fallimentare alle attività, perché al suo posto ci sarà la storica sitcom Finalmente soli (1999/2004) con Gerry Scotti e Maria Amelia Monti. Morta e distrutta l’intelligenza artificiale che parla malissimo in dialetto mezzo romano e mezzo siciliano con l’accento del Centrosud, la conduttrice lombarda Maria De Filippi definisce quella carciofonaccia, maleducataccia, cafonaccia, istrionaccia, istrironicaccia, egoistaccia, sospettosonaccia, sciagurataccia, ineluditaccia, svergognataccia, cannolaraccia e ricottaraccia dell’ex vamp, ex tronista ed ex opinionista Tina Cipollari un tipo non meglio famoso, perché Queen Mary ha difeso Gemma Galgani, Giorgio Manetti e tutti quanti dagli orrendi attacchi e dalle risse fisiche della fallita nemica-rivale laziale che si fa insultare e prendere a parolacce verbalmente dal critico artistico di Ferrara e sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi che lo intima di tornare a casa sua oppure nelle lontanissime carceri italiane della Sardegna a studiare Dante Alighieri, Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi e Giovanni Verga, imparare a parlare per bene l’italiano e non in dialetto mezzo romano, mezzo laziale e mezzo siciliano vittima di linguaggi volgarmente scurrili troppo pieni di bestemmie e parolacce tutte presenti nei turpiloqui dal Nord al Sud che hanno vocali troppo chiuse e troppo aperte e consonanti troppo brutte come la f soffiante, la c e g troppo dolce e troppo dura, la l troppo lunga, la m troppo mangereccia, la n troppo nasale, la erre troppo moscia, la s troppo strisciante e la v troppo violinacea, altrimenti Sgarbi l’avrebbe data della capra ignorante per 30 volte.