La moglie di Stefano D’Orazio: “Avrei dovuto tenerlo a casa”
Tiziana Giardoni, la moglie di Stefano D'Orazio, non si rassegna, per lei intubarlo è stato come ucciderlo
Tiziana Giardoni non si rassegna alla morte di Stefano D’Orazio e oggi 18 marzo 2022 nel ricordare le vittime del Covid lei è ospite in collegamento di Storie Italiane. La moglie di Stefano D’Orazio continua ad avere dei rimorsi, ne aggiunge altri perché pensa che se non avesse mandato suo marito in ospedale forse oggi sarebbe ancora in via. E’ semplice parlare con il senno del poi ma in lei c’è così tanta rabbia, ancora nonostante sia passato del tempo. Al dolore per non averlo potuto salutare per l’ultima volta, per non avere avuto modo di stargli accanto negli ultimi giorni, si aggiunge anche il pensiero di avere sbagliato. Per Tiziana Giardoni intubare Stefano D’Orazio è stato come ucciderlo. Lo dice e poi ammette che davvero non sa più cosa pensare, non sa cosa è stato giusto o sbagliato.
La moglie di Stefano D’Orazio a Storie Italiane
“I pazienti in quel periodo venivano intubati e intubare pazienti come Stefano, che aveva una malattia autoimmune infiammatoria, significava decretarne la fine e, difatti, Stefano non ce l’ha fatta e si è spento dopo pochi giorni. Col senno di poi, lasciarlo a casa sarebbe forse stato meglio… Non lo so…” vive con questo tormento e non è semplice per lei che continua ad avere davanti agli occhi l’ultimo sguardo del suo Stefano.
“Quando hai di fronte a te un’immagine che non riesci a elaborare e fare sparire dalla tua testa, è dura – spiega a cosa si riferisce – quando ti svegli la mattina tutti i giorni della tua vita con un uomo accanto che ti regala sorrisi anche quando ci sono momenti negativi e una sera tutto d’un tratto te lo portano via, mentre ti osserva con uno sguardo perso, come se ti volesse dire ‘non mi lasciare’… Io quello sguardo ce l’ho di fronte”.