Perchè il momento “Pinuccia senza green pass” a Uomini e Donne non andava mostrato
Pinuccia piange a Uomini e Donne perchè era su un treno senza green pass e l'hanno fatta scendere. Un racconto che poteva anche essere tagliato
Se guidi senza patente , con la patente scaduta, commenti un reato: vieni fermato e paghi con una multa, con il sequestro del mezzo o con quello che prevede la legge. Se hai la carta di identità scaduta o la tessera sanitaria scaduta, hai tante limitazioni e non puoi fare diverse cose. Se non hai il super green pass e sali su un treno pretendendo di viaggiare da Milano a Roma pur sapendo di commettere un illecito, è sacrosanto che la persona che deve far rispettare le regole, lo faccia. Quello che si è visto oggi a Uomini e Donne, non è un esempio di mancato buon senso da parte di chi deve far rispettare le regole, è l’esempio di una persona che stava lavorando e per non perdere il suo lavoro, è stata costretta a far scendere da un treno una persona di 80 anni. La signora Pinuccia, sapeva benissimo di non avere la terza dose di vaccino, sapeva benissimo che il suo green pass era scaduto e che non avrebbe potuto prendere il treno. Lo ha detto in modo candito nella puntata di Uomini e Donne di oggi: “C’era sempre tanta gente a Vigevano a fare il vaccino io dovevo venire qui, non avevo mai tempo, per me che prendo un impegno con voi era importante venire qui a Roma.” Parole alle quali la stessa conduttrice ha risposto: “Forse era più importante il vaccino della registrazione di Uomini e Donne”. Già sante parole. Peccato che questo spezzone probabilmente, non doveva andare in onda.
Le lacrime di Pinuccia a Uomini e Donne: momento evitabile
Il motivo è semplice: con il clima che si respira in Italia, tra no vax e furbetti vari, l’accanimento contro chi ha pensato a queste regole, è all’ordine del giorno. Per fortuna però, almeno a giudicare dal tenore dei commenti, molti spettatori di Uomini e Donne non si sono indignati per la disavventura di Pinuccia quanto per i mancati controlli già da Milano. Bisognerebbe anche aggiungere che forse dovrebbe essere la redazione stessa a chiedere se i documenti sono in regola. Qui non si tratta di una questione di privacy ma di regole: senza il super green pass il treno non lo prendi. Nulla vietava di partecipare al programma ( con il tampone) e di raggiungere Roma in modo diverso, magari con una macchina mandata appositamente dalla redazione. Quindi invece di mostrarci le lacrime della signora Pinuccia, per la quale possiamo provare tutta l’empatia di questo mondo, la stessa che proviamo però per la capotreno che avrebbe rischiato di perdere il lavoro se non l’avesse fatta scendere, forse avrebbero fatto meglio ad avvisare i protagonisti del programma delle scadenze e a invitarli a restare a casa loro, se non in regola. O appunto, comportandosi di conseguenza. La signora Pinuccia ha commesso un reato, la multa la pagherà la produzione e di questo può stare tranquilla, il pubblico a casa si è diviso e onestamente, questo momento, lo ribadiamo, si poteva davvero non mandare in onda.