Gianni Morandi non può ancora suonare la chitarra dopo l’incidente: “Bastavano 10 secondi in più”
Mentre racconta l'incidente Gianni Morandi sembra sentire ancora quel dolore atroce
Durante L’intervista Gianni Morandi ha ricordato il momento dell’incidente. Per tutta la serata ha continuato a muovere le dita della mano giocherellando per tenerla in continuo allenamento, perché i problemi alle mani per Gianni Morandi sono ancora presenti. A Maurizio Costanzo ha subito detto che avrebbe voluto portare la sua chitarra per cantare qualcosa ma non può ancora suonare. Attraversando la sua vita dal primo film ad oggi non poteva non arrivare quella parola: “Sterpaglie”. Morandi tante volte in questi anni nella sua amata campagna ha bruciato le sterpaglie accumulate nel tempo. Ogni volta avvisa che sta per bruciarle ed è tutto fatto con cura. Ha una specie di buca alta un metro dove mette tutto dentro, poi brucia. Inizia così il racconto dell’incidente di Gianni Morandi, sono attimi che lui rivive e che ancora oggi a distanza di mesi lo spaventano.
Gianni Morandi ricorda il dolore per le ustioni
Era marzo e non sa nemmeno lui come ha fatto ad uscire da quell’inferno, ad arrivare fino a casa da sua moglie. Fa il segno della pelle che cadeva ma non era consapevole della gravità. Mentre chiedeva a sua moglie Anna se avessero una crema in casa lei sapeva già cosa fare.
“Abito in campagna e da anni faccio potatura, pulizia, raccolgo sterpaglie… Ho una specie di buca alta circa un metro dove metto dentro tutto e ogni tanto brucio… Quel giorno avevo in mano un forcale e spingendo un pezzo di legno che era rimasto fuori sono caduto dentro… Mi sono attaccato a un tizzone e con la forza sono venuto fuori… Piangevo come un bambino… Mi ha colpito le mani, le ginocchia, tutti i glutei, il braccio” poi aggiunge che bastavano 10 secondi in più e sarebbe morto: “Perché poi svieni dal dolore”.
Un dolore ancora più atroce in ospedale quando dovevano medicarlo, quando le ferite iniziavano a guarire. E’ pieno di energia Gianni Morandi ma sa che la pandemia e quello che gli è accaduto l’hanno cambiato. Non vede l’ora di tornare ai suoi concerti, forse a gennaio, ma sa che saranno diversi dal passato.