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Prima puntata per Il pranzo è servito di Flavio Insinna: era meglio evitare?

28 giugno 2021 dopo decenni torna Il pranzo è servito ed è Flavio Insinna a tentare il successo dopo Corrado

Sicuri che nel 2021 siamo pronti per Il pranzo è servito? Flavio Insinna lo sognava da tempo, ci ha messo 10 anni per realizzare il suo sogno. Senza alcuna intenzione di paragonarsi al grande Corrado oggi Insinna si è lanciato nella prima puntata de Il pranzo è servito. Ci è piaciuto? Attendiamo qualche puntata in più prima di dare un giudizio definitivo. Sarà che siamo abituati a Insinna più dopo cena che dopo pranzo, che la sua voce forse è troppo presente. Sarà che Serena Bortone e il suo salotto, lo specchio che accoglieva e analizzava i suoi ospiti già ci mancano tantissimo. Sarà che c’è troppo azzurro in questo programma che negli anni ’80 era tra i più attesi ogni giorno. L’intenzione è quella di proporre un po’ di allegria ma è tutto così diverso dall’allegria di Antonella Clerici con E’ sempre mezzogiorno che purtroppo da questa settimana è in vacanza.

IL PRANZO E’ SERVITO TROPPI ANNI DOPO

Stessa struttura di troppi anni fa, stessa musichetta e ci assale un po’ di tristezza. L’intenzione era quella di prendere un caffè insieme ma giocare a quest’ora con il caldo, con la pancia piena, con la ruota che gira e la musichetta che dopo il primo attimo di emozione già ci ha stufato, non è quello che il pubblico cerca. 

Non hanno stravolto lo storico programma perché altrimenti sarebbe stata un’altra trasmissione e l’idea è quella di tentare una versione 2021 parlando di tematiche attuali. Anche la ruota è la stessa e ci sono le domande e le prove pratiche dei concorrenti. Flavio Insinna ha studiato i quaderni di Corrado e si vede. E’ lo stesso errore fatto con Portobello? Può bastare la profonda e ovvia ammirazione per Corrado per riesumare Il pranzo è servito? Perché non pensare a un programma simile ma adatto ai nostri tempi? Non ci sono più idee? Attendiamo il seguito ma ci sono programmi iconici che andrebbero lasciati nella nostra memoria e se c’è chi non ne ha memoria è giusto che li guardi altrove e non in una nuova stagione dopo decenni. 

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