Rocco Casalino, i pugni del padre in faccia alla madre: “Non c’è dolore più grande”
Rocco Casalino, a Verissimo la sua vita sempre difficile, la violenza del padre contro la madre
A Verissimo Rocco Casalino parla della madre, della violenza del padre, ricorda e si emoziona, non vorrebbe piangere e si ferma più volte, chiede di tagliare poi quelle parti ma vederle in onda ci mostra chi è davvero. La fragilità di chi ancora ha tanto dolore, la tenerezza di un figlio che vorrebbe ancora e sempre proteggere sua madre. “Per un figlio vedere la propria madre picchiata è la cosa più violenta, non conosco un’altra sensazione di dolore più grande”. Tante volte con la mamma e la sorella hanno dormito di notte nella vasca, perché la porta del bagno era la più resistente, perché il padre che tornava non poteva entrare. “I pugni in pieno volto, sulla schiena, sulla pancia, le mordeva il braccio” Rocco Casalino ricorda tutto, rivede quelle immagini così forti, le mostra anche a noi quando vorrebbe fermarsi.
ROCCO CASALINO A VERISSIMO
“Vedere la propria mamma che piange, soffre, umiliata, è un dolore infinito e prima o poi questo figlio rivolterà tutto contro suo padre. E’ mio padre non vorrei odiarlo”. Non vuole piangere Rocco, lo chiede a se stesso, non può farlo, si meraviglia lui stesso della sua emozione.
E’ stato l’ultimo a vedere suo padre prima che andasse via per sempre. Ha avuto bisogno di quel momento, Rocco ne aveva bisogno per perdonarlo, per fargli del male e poi perdonarlo. Si è messo sul suo stesso piano.
E’ lui ad averlo cresciuto razionale, ricorda che gli ha insegnato ad andare in bici, piccoli momenti che ricorda ma la violenza ha distrutto tutto. Un legame invece fortissimo con la madre e la sorella, un amore assoluto nato anche da quelle violenze.
Rocco Casalino con il libro Il Portavoce ha raccontato tanto della sua vita, in una prima stesura gli è sembrato troppo forte ciò che diceva su suo padre, l’ha modificato ma ha capito che non sarebbe stato un libro vero ed è tornato indietro. A Verissimo racconta le difficoltà della sua infanzia, le offese in Germania, la continua sensazione di essere uno fuori posto: un italiano nella scuola di bravi, di privilegiati. “Nasco non desiderato, non voluto, non cercato e nel posto sbagliato, non desiderato” e questo glielo hanno detto sempre detto. La sensazione di essere sempre fuori posto Rocco Casalino l’ha avuta addosso per tutta la vita e ha sempre dovuto superare esami per meritarsi quel posto. “Voglio lavorare per poter comprare almeno le cose nuove” è stato il suo pensiero da sempre perché ha sempre avuto tutto di seconda mano, usato: “Non era bellissimo avere cose sempre vecchie, macchiate, di terza, quarta mano” anche se era abituato perché è sempre stato così. Racconta dei materassi che arrivavano a casa sua, macchiati, e per quanto li lavassero restavano sempre così, vecchi, usati.