Jo Squillo a Verissimo: “Mamma e papà sono morti alla stessa ora, un dolore profondo”
E' ancora forte il dolore per Jo Squillo, lo racconta a Verissimo
Ha perso i genitori di recente Jo Squillo, entrambi, a un mese di distanza l’uno dall’altra, un dolore profondo che racconta a Verissimo. “Faccio fatica a parlare perché è ancora un dolore forte. Io non oso pensare a quelle persone che hanno perso i propri genitori senza un saluto. I miei genitori sono morti a distanza di un mese. Papà stava benissimo, sembrava avesse solo un piccolo ictus ma poi mi ha lasciato. Faccia ancora fatica, c’è ancora un po’ di rabbia”. Jo Squillo è addolorata non solo per l’ovvia mancanza ma perché ripensa agli ultimi momenti della vita di entrambi, alla malattia della madre. “La riabbia è per come ci lasciano, per come se ne vanno senza dignità e senza rispetto, senza cure adeguate, eppure negli ospedali sono straordinari ma non siamo pronti a capire come si può morire in un modo meno violento e meno da soli, come affrontare una malattia come quella degenerativa. Per me è stato difficile perché non sai come reagire”.
JO SQUILLO RACCONTA DELLA MADRE, DELLA MALATTIA
“A un certo punto guidavo e mia mamma mi chiede di fermarmi. Mi dice che da un portone stava uscendo il Titanic… e nessuno ti insegna come si fa…” è anche questo il suo dolore, non sapeva cosa fare, come reagire. Non riesce a sorridere delle cose che diceva sua madre, quando chiedeva per esempio a suo padre perché avesse due mogli. Vede gli altri che lo fanno ma lei sembra non darsi pace perché non sapeva cosa fare, così come non lo sanno gli altri.
I suoi genitori sono andati via alla stessa ora, alle 2,30. “Ti lasciano tantissimi messaggi” e racconta che quando è morta la mamma lei è volata via, ha fatto un viaggio e aveva rappresentata la madre con le libellule: “Quando scendo dall’aereo c’era uno stormo di libellule”.
“Capisco che la vita è così, lacrime e sorrisi. La vita me la sono conquistata giorno per giorno pensando proprio alla discriminazione che viene fatta sulle donne, dal nome che porto al fatto che ho iniziato a scrivere le canzoni mentre prima erano gli uomini a scriverle per le donne. Sono molto orgogliosa. Sono una sorella gemella e questo fatto di celebrare la vita sempre con gli altri mi ha segnato molto. Penso che abbiamo un compito enorme, quello di insegnare a quelli che vengono dopo, anche se io non sono mamma, che dobbiamo fare qualcosa, costruire qualcosa per noi”.