Michele Bravi, è stato il suo ex fidanzato a farlo uscire dal buio
Michele Bravi a Verissimo parla del suo ex fidanzato, è lui che l'ha fatto uscire dal silenzio e dal buio
Michele Bravi torna a Verissimo, torna nello stesso studio, quello di Silvia Toffanin, a cui aveva affidato le sue prime parole dopo il lungo silenzio. Non ha nessuna intenzione di passare per vittima, Michele Bravi non dimentica mai la donna che è morta a causa di quel tragico incidente. Ha però dovuta attraversare un percorso difficile e nella puntata del 6 febbraio 2021 di Verissimo è pronto a raccontarlo ancora. Un buio enorme, così descrive il suo periodo aggiungendo che oggi è ritornato a vedere le cose. Un periodo drammatico della sua vita, un periodo in cui ha potuto contare su una persona molto importante, il suo ex fidanzato. L’incidente risale al 2018 e la storia d’amore era iniziata da poco tempo. Michele Bravi non ne riconosceva l’importanza, ha capito solo dopo che lui era la persona migliore di tutti. Ha capito che lo amava solo quando l’ha lasciato andare via.
MICHELE BRAVI A VERISSIMO AIUTATO DA UN PERCORSO DI TERAPIA
Ha avuto bisogno di tante forze anche per affrontare un percorso di terapia, è stato sempre il suo ex compagno a indirizzarlo, a fargli capire quanto fosse necessario per lui. “Era il mio ragazzo con cui ho condiviso tanti mesi della mia vita. Nel momento in cui quella storia stava nascendo non ne riconoscevo l’importanza. La mia vita a un certo punto ha subito uno strappo e il buio è arrivato davanti ai miei occhi in maniera violenta: avevo perso contatto con il reale. La sua presenza è stata un motivo per orientarsi”. Non è la prima volta che il cantante parla di lui, lo definisce un angelo ed è la persona più umana che abbia mai conosciuto.
“In un momento delicato, lui se n’è andato dall’altra parte del mondo e mi sono ritrovato ad affrontare da solo quello che per mesi avevo affrontato con lui – Michele prosegue – nella canzone La vita breve dei coriandoli ho voluto aggiungere una sua nota vocale che mi aveva mandato perché non stavo tenendo conto della promessa che ci eravamo fatti: quella di continuare il percorso di terapia che mi aveva suggerito”.