Sorelle al limite…della maleducazione
La nostra recensione di Sorelle al limite in onda ad agosto 2020 su Real Time
In questi anni su Real Time, di storie al limine, ne abbiamo viste tante. Il successo del programma è dovuto non solo alle vicende dei protagonisti che pesano generalmente più di 250 chili e decidono di rivolgersi al dottor Nowzaradan per dimagrire e salvarsi la vita, ma anche al dottore stesso, assoluto asso nella manica. Negli Stati Uniti però sanno bene che il dottore non potrà andare in onda per sempre, e pensano quindi a degni sostituti che possano conquistare il pubblico. Vite al limite quindi di trasforma e come abbiamo visto, cambia pelle. Dalla famiglia extra large a Sorelle al limite, il format in onda proprio in questi giorni sul canale 31 del digitale terrestre.
C’è però una bella differenza tra Sorelle al limite e Vita al limite. Le due protagoniste, Tammy e Amy, più che interessate realmente a dimagrire, sono delle vere e proprie star. Sanno bene come attirare un certo tipo di pubblico, lo fanno da tempo anche sui loro canali social. Il risultato però, concedetecelo, è davvero al limite si, ma della maleducazione. Anche in passato abbiamo visto pazienti del dottor Nowzaradan superare i limiti, sbraitare, dire menzogne ma mai come in questo caso, c’era stato bisogno, ad esempio, di continuare a bippare ogni discorso fatto dalle due sorelle.
SORELLE AL LIMITE…DELLA MALEDUCAZIONE
Sono propense alla parolaccia, intercalano ogni frase con parole come rutto, scoreggia, e simili. Pensano di essere particolarmente simpatiche ma in realtà non lo sono. Sono solo due donne che si lasciano andare ad atteggiamenti discutibili, con parole e gesti. Pensiamo anche alla puntata in cui si mostrano mentre assaggiano nuovi prodotti e Amy sputa praticamente tutta la bevanda proteica mentre parla. Gare di rutti, peti e scene che ci saremmo realmente risparmiate, oltre che evidenti problematiche caratteriali ( alle quali però siamo abituati, visto che anche i protagonisti di Vite al limite ne combinano delle belle). Il risultato in America è stato ambiguo perchè come hanno raccontato le stesse sorelle sui social e non solo, sotto i loro post, c’erano più insulti, che frasi positive e commenti costruttivi. Il pubblico prova una sorta di “pietà” per queste due sorelle che forse, vengono considerate ( e in Italia il rischio è altissimo) dei fenomeni da baraccone.
Così dal problema di fondo, quello del dimagrimento e delle pessime abitudini alimentari che le due sorelle al limite hanno, si passa allo show, una sorta di sit com che però fa davvero ridere molto poco. E va bene che le storie di Vite al limite spesso sono deprimenti, forti, specchio di problematiche serissime, dagli abusi alla depressione, e che a volte si vorrebbe anche sorridere e pensare positivo. Ma con Tammy e Amy, il limite del politicamente corretto, è di gran lunga superato.