Stefano De Martino a Storie Italiane: cosa ha raccontato a Santiago di questa emergenza
Stefano De Martino in collegamento da casa con Storie Italiane confida cosa ha spiegato del Coronavirus al figlio Santiago
Stefano De Martino oggi in collegamento da casa anche per Storie Italiane e dopo avere ascoltato il parere di un pediatra ha confidato cosa ha raccontato a suo figlio Santiago del coronavirus. “Non c’è una scuola per genitori ma si impara sul campo, credo che questa deve essere vista come una opportunità sia per i genitori dei bambini che dei genitori dei ragazzi grandi di stare insieme mettendo da parte il resto. Un bambino che ride vuol dire che è sereno. I bambini hanno le antenne e quando ascoltano brutte cose possono fare brutti sogni” ha spiegato il pediatra. Stefano De Martino è del tutto d’accordo: “Io ho sempre avuto con Santiago un rapporto molto diretto” non ha occultato la situazione esterna a casa, lo tiene aggiornato e Santiago al virus cattivo dà quasi un volto come l’antagonista di un super eroe. Con Belen sta approfittando come tanti genitori in questo periodo di stare tutti insieme, di vivere la quotidianità in modo stabile. Sempre tutti a tavola insieme, colazione, pranzo e cena, cercando di non usare il cellulare in quei momenti.
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Il parere del sociologo: “Dopo le prime settimane di confusione di paura si raggiunge un equilibrio nuovo sia nelle copie che nel rapporto con i figli e si torna a una normalità che prima non c’è mai stata. Anche sui social prima si metteva al centro la propria visibilità e oggi tutto questo è meno forte e si scoprono momenti semplici dove la complicità è fondamentale. Si sta facendo il pane in casa, stiamo tornando a valori semplici e sani, i prodotti più venduti sono lievito e farina. Speriamo non si perda poi tutto questo”.
Stefano De Martino si ritrova nelle parole dell’esperto e racconta: “ Eravamo tutti troppo accelerarti andavamo tutti troppo di fretta e oggi ci rendiamo conto che erano spesso energie per cose superflue. L’ego è stato un po’ abbattuto da questa emergenza. Abbiamo tanto tempo a disposizione e all’inizio ci ha quasi spaventato ma adesso quasi tutti stanno pensando che forse un giorno potremmo avere nostalgia di questo tempo”.