Federico Quaranta rivela cosa c’è dietro la sua esclusione a Linea Verde (Foto)
In una lunga intervista a Blogo Federico Quaranta confida come l'hanno messo alla porta togliendogli la conduzione di Linea Verde (foto)
E’ stato cacciato da Linea Verde il giorno prima di registrare ed è Federico Quaranta a dirlo, nessuna ipotesi, è la realtà (foto). Che potere ha il pubblico che sceglie il programma da seguire? Sembra che ne abbia di più chi comanda ma Quaranta sottolinea che mandarlo via era un diritto del direttore di rete, Teresa De Santis, contesta invece il modo. E’ stato il classico fulmine a ciel sereno, niente faceva supporre che dopo il successo ottenuto per Linea Verde l’avrebbero messo alla porta. Se glielo avessero detto prima si sarebbe mosso e proposto ad altre reti, per altri programmi, invece dovrà stare fermo un anno perché tutto è stato reso noto a due giorni dalla presentazione dei palinsesti. Federico Quaranta non riesce a spiegarsi il perché; forse la motivazione è nei santi in paradiso che non ha, forse altro, intanto qualcuno ha preso il suo posto, quello che per meritocrazia, se esiste, gli spettava di diritto, per talento, professionalità. Non c’è l’ha con Beppe Convertini e onesto fino in fondo non approfitta del basso share di Grand Tour per criticare le scelte fatte ma dà il suo punto di vista, le giustificazioni. Nessun buonissimo, notiamo ancora una volta nelle sue parole a Blogo la sua professionalità. Mette un po’ i brividi il suo racconto, quei muri costruiti da chi non ha voluto parlargli, spiegare il perché di certe scelte, nemmeno rimproverarlo o dirgli in faccia il proprio pensiero.
IL DIRETTORE DI RETE TERESA DE SANTIS NON HA VOLUTO FEDERICA QUARANTA A LINEA VERDE
Federico Quaranta sull’esclusione di Antonella Clerici dai programmi Rai
“Devo stare fermo un anno. Il direttore di Rai1 non mi reputa di suo gradimento, in barba ai risultati, al gradimento, all’apprezzamento sui social, in barba anche al telespettatore che paga il canone. Non mi vuole. Ne ha il diritto, me lo avesse detto tre mesi prima, mi sarei mosso. Ma non è andata così” non è il suo primo sfogo ma è la sua spiegazione a mente fredda. “A mio parere, se uno fa bene, se uno raggiunge ottimi risultati di ascolto, con share davvero importanti, non millantati, dati ottenuti senza stratagemmi per alzare lo share, e con una controprogrammazione coi fiocchi, dovrebbe essere premiato”.
Non è tutto perché gli era stato confermato che avrebbe condotto Grand Tour: “Io ero stato confermato, tanto che la domenica precedente all’inizio delle registrazioni e due giorni prima della presentazione dei palinsesti, quel giorno lì, quel maledetto giorno, il mio volo Palermo-Brindisi era già stato preso e pagato. Dalla Sicilia, dove mi trovavo per presentare un evento, dovevo recarmi in Puglia dove avremmo girato la prima puntata di Grand Tour. Le mie valigie erano già in Puglia, il mio albergo era già prenotato e pagato. A quel punto dal capo struttura Angelo Mellone mi viene detto che il direttore di Rai1 non mi considerava prioritario e che al posto mio avrebbero messo in inverno tale Beppe Convertini, mentre al Grand Tour avrebbero messo lo stesso Mellone. Mio capostruttura, mio profondissimo amico. Me lo ha comunicato in lacrime. Io credo nella sua profonda amicizia”. In seguito ha mandato messaggi al direttore De Santis ma non ha mai ricevuto risposta. “Il merito deve essere per tutti. Ci sono altre logiche? Basta dirmelo. Non voglio pensare che io sia sacrificabile perché non ho santi in paradiso”.