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Ulisse-Il piacere della scoperta stasera su Rai 1: un viaggio senza ritorno

Ulisse-Il piacere della scoperta stasera su Rai 1: un viaggio senza ritorno. Ecco cosa vedremo nella puntata del 13 ottobre 2018

Una puntata davvero speciale quella di Ulisse-Il piacere della scoperta in onda oggi 13 ottobre 2018 su Rai 1. Una puntata speciale per riflettere dedicata a chi conosce poco la storia, a chi ignora alcune delle pagine più brutte del ‘900 ma anche a chi vuole conoscere sempre di più. Il lungo viaggio senza ritorno delle donne, dei bambini e degli uomini ebrei che il 16 ottobre 1943 furono catturati a Roma dalle SS e portati in treno ad Auschwitz e in altri campi di sterminio è al centro del terzo appuntamento di “Ulisse – Il Piacere della scoperta”. Con Alberto Angela si ascolteranno le testimonianze di alcuni abitanti del quartiere ebraico di Roma, allora bambini, scampati alla razzia del sabato nero per una pura fatalità o grazie alla solidarietà di cittadini non ebrei.

ULISSE-IL PIACERE DELLA SCOPERTA: IL VIAGGIO SENZA RITORNO NELLA PUNTATA DEL 13 OTTOBRE 2018 

Nei giorni seguenti altri ebrei, zingari, omosessuali e oppositori del regime in altre parti d’Italia subirono la stessa sorte. Pochi scamparono alla cattura e pochissimi sopravvissero agli stenti e gli orrori dei campi di sterminio. Tra loro la senatrice a vita Liliana Segre e Sami Modiano, catturato in Grecia. Entrambi racconteranno ad “Ulisse” i loro ricordi del viaggio verso i campi di sterminio: Liliana Segre su un treno merci partito dal tristemente famoso binario 21 della stazione di Milano e Sami Modiano su un battello salpato da Rodi e usato fino a quel momento per il trasporto del bestiame. La loro storia converge e abbraccia quella dei sei milioni di ebrei europei sterminati per volere del Terzo Reich. E se c’è un posto dove lo sterminio si è concretizzato nella sua brutalità più infernale e disumana, quello è proprio il campo di Auschwitz- Birkenau.

Alberto Angela dalla Polonia mostrerà come e dove vivevano i pochi sopravvissuti ai treni della morte e la tragica fine che invece spettava a chi all’arrivo nel campo era destinato alle camere a gas. L’incomprensibile macchina di sterminio nazista, tanto illogica quanto fredda, calcolatrice ed efficiente, richiama alla mente un verso di una poesia della poetessa polacca Wislawa Szymborska, Nobel per letteratura: “Lo dicono cieco, ma l’odio ha la vista acuta di un cecchino”. E l’odio, la soluzione finale con la quale venne deciso di sterminare gli ebrei, i simboli del potere e il cuore della tragedia dell’Olocausto sono rinchiusi nella città che più ha dovuto fare i conti con un passato difficile: Berlino.
La capitale tedesca è anche il luogo dove oggi si possono trovare diversi monumenti che commemorano la Shoah, come il Museo ebraico e il Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa. Qui, nel centro informativo che “Ulisse” ha visitato, campeggia una frase di Primo Levi sull’Olocausto che suona come un monito per tutta l’umanità: “E’ accaduto, quindi può riaccadere di nuovo”.



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