Massimo Giletti e il suo monologo contro la Rai: il discorso apre Non è l’Arena
Massimo Giletti spiega di raccontare nella prima puntata di Non è L'Arena, con un breve monologo, i motivi che lo hanno spinto a lasciare la Rai dopo la chiusura de L'Arena
Forse alla Rai hanno dimenticato cosa voglia dire essere un giornalista, con queste parole Massimo Giletti ha iniziato la sua avventura su la7 con il suo nuovo programma Non è l’Arena, ricordando, a chi forse lo aveva dimenticato, quello che è il suo vero lavoro. “Sono un giornalista, non faccio varietà” ha detto Giletti nella prima puntata di Non è l’Arena. La sensazione però è che sia stato proprio questo il vero problema, il fatto che Giletti non voleva rinunciare alle inchieste che a quanto pare, davano fastidio a molti. Lo sanno bene che è un giornalista, ha pagato caro il prezzo, proprio per questo.
LO SFOGO DI MASSIMO GILETTI A NON E’ L’ARENA: APRE IL SUO NUOVO PROGRAMMA CON UN MESSAGGIO PER LA RAI
“Quel giorno di mezza estate, quando il dg della Rai mi ha convocato per dirmi che volevano chiudere per sempre l’Arena e mi proponeva di fare il varietà, io non ho potuto fare altro che sbattere la porta e andare via. Ero conscio che sbattere quella porta sarebbe stato chiudersi tante opportunità. Ma ho riavvolto nella memoria tutto quello che avevo vissuto all’interno di un’azienda che amavo. Ho incontrato in quegli attimi i volti di tante persone, anche quelli che voi non conoscete. Ho pensato agli amici, ne cito due: Lamberto Sposini e Fabrizio Frizzi. Ho pensato anche, per paradosso, quando da ragazzo salivo quelle scale: ero giovane e avevo tanti sogni. Giovanni Minoli mi permise di realizzare quel sogno di entrare nella Rai. Ecco perché dirò sempre grazie a quell’azienda. La amo e la amerò per sempre”.
MASSIMO GILETTI RICORDA A TUTTI DI ESSERE UN GIORNALISTA E DI NON VOLER PERDERE PER NIENTE AL MONDO LA SUA DIGNITA’
“Sono entrato ragazzo e sono uscito uomo e giornalista. Gior-na-lista. Vorrei che fosse chiaro. Forse qualcuno non l’aveva capito. Mio padre mi ha insegnato una cosa: non perdere mai la dignità. E se avessi accettato di fare il varietà avrei tradito me stesso e voi, che in tutti questi anni siete stati gli unici e veri padroni de l’Arena. Non so se sono uscito da questa tempesta, ma siccome credo sono convinto che in fondo al tunnel c’è sempre una luce. E si arriva in un mondo migliore“.
La Rai, senza nessun motivo comprensibile ha deciso di chiudere l’Arena, togliendo al pubblico uno dei programmi migliori della Rete. Giletti la sua Arena l’ha portata su La7 perchè vuole e deve continuare a fare il giornalismo che ama.