A Domenica Live Roberto D’Agostino parla di “Sanremo di froci” e della valletta Garko
Le parole di Roberto D'Agostino a Domenica Live: critiche al Festival ma non solo. Parla di una vera e propria sfilata di froci...
Barbara D’Urso per una intera settimana non ha parlato del Festival di Sanremo nel suo Pomeriggio Cinque ma ha dedicato le prime due ore di Domenica Live al Festival con un servizio d’apertura completamente incentrato sulla critica negativa al Sanremo di Carlo Conti. E per non farsi mancare nulla in studio anche Roberto D’Agostino che ha fatto capire più volte quanto detesti il Festival e che la sola cosa buona è il poter sparlare prima, durante e dopo. Ma non è questo il problema del talk di Domenica Live anche perchè, dal nostro sito, di critiche a Sanremo ne sono arrivate ( e il nostro giudizio conta poco rispetto a quello di cotanti opinionisti nel salotto della conduttrice di Canale 5). Il problema è il modo con cui lo si fa. E se la D’Urso entra con il nastro arcobaleno legato a un dito, lotta per anni per i diritti gay non può permettere che un suo ospite se ne esca con una frase come la seguente: “Ho visto più froci quest’anno a Sanremo…” detta da D’Agostino all’inizio del dibattito. Se una conduttrice credesse davvero in quello che dice e che fa avrebbe dovuto chiedere al suo ospite di scusarsi, non tanto per il concetto, ognuno dice quello che gli pare, ma per il termine. Quando lo diceva Sarri a Mancini non ci siamo scandalizzati? Non era una offesa? Non era un insulto? Sarri non era omofobo e razzista? No così per capirci…Che il rifermento fosse a Gabriel Garko, tra gli altri, è anche evidente, visto che per tutto il tempo D’Agostino lo ha definito “La Garko”. Un bellissimo esempio di coerenza, e sicuramente la colpa non è del D’Agostino, ci mancherebbe.
Oggi è stato invitato a Domenica Live proprio perchè si sapeva dove si sarebbe andati a parare, perchè si sapeva benissimo cosa avrebbe detto e si cercava la polemica. Tutto questo è stato brutto, per questi motivi e per molti altri. Ma a quanto pare oggi nessuno ha fatto caso a quello che si è detto su Canale 5, del resto non c’erano solo 3 milioni di italiani sintonizzati, come spesso ci ricorda la D’Urso…E va bene così: siamo nel paese dei nastri, degli arcobaleni, delle sceneggiate in piazza ma poi nessuno si indigna di fronte a uscite di questo genere. Tutto normale perchè siamo in Italia.
Per me Roberto li ha chiamati con il nome giusto…… e non si devono offendere se uno li chiama per nome