Qualunque cosa succeda, le anticipazioni della seconda puntata in onda il 2 dicembre
Le anticipazioni della seconda puntata di Qualunque cosa succeda in onda il 2 dicembre 2014 su Rai 1: ecco la trama. Che cosa succederà a Giorgio Ambrosoli?
Prima puntata di Qualunque cosa succeda su Rai 1 ieri: discreti ascolti con il 15 % di share e 4 milioni di italiani davanti al piccolo schermo che però non sono bastati a fare in modo che la mini serie facesse vincere la Rai. Gli ascolti del prime time vanno a Canale 5 che grazie al film Biancaneve e il cacciatore conquista la serata. Ma oggi ci sarà la seconda puntata di Qualunque cosa succeda e per voi arrivano le anticipazioni della trama di quello che vedremo in questo secondo appuntamento. Che cosa succederà a Giorgio Ambrosoli? Ecco i dettagli sulla trama del secondo appuntamento.
LEGGI QUI IL RIASSUNTO DELLA PRIMA PUNTATA
QUALUNQUE COSA SUCCEDA: LE ANTICIPAZIONI DELLA SECONDA PUNTATA IN ONDA IL 2 DICEMBRE 2014
LA TRAMA-Grazie al bottino di informazioni carpito agli archivi della Fasco, Ambrosoli può testimoniare davanti al Grand Jury americano, dove è nato un procedimento parallelo a quello italiano nei confronti di Sindona, per il
fallimento di un altro pilastro del suo impero, la Franklin National Bank.
Il banchiere, che sfugge all’arresto solo grazie al pagamento di una cauzione milionaria, attiva i suoi amici nella politica e nella massoneria deviata. Grazie a questi presenta “un piano di salvataggio” della sua banca in
cui gli immensi debiti sarebbero scaricati sulla collettività e ogni pendenza penale sarebbe azzerata. Ma il piano, nonostante trovi interlocutori nel governo, fallisce per l’opposizione netta di Ambrosoli e della Banca d’Italia, il cui nuovo governatore Baffi, assieme al direttore della vigilanza Sarcinelli, continua, come il predecessore Carli, ad appoggiare Ambrosoli senza esitazioni. Per Sindona è una dichiarazione di guerra totale.
Poco dopo i vertici della Banca d’Italia vengono inquisiti, Sarcinelli addirittura arrestato, mentre a Baffi viene ritirato il passaporto. Non è chiaro se l’attacco senza precedenti alla Banca d’Italia abbia a che vedere con l’affaire Sindona. Ma Ambrosoli si sente sempre più solo. Lui e il maresciallo Novembre ricevono minacce sempre più pesanti. Un misterioso “picciotto” siciliano chiama più volte l’avvocato dicendogli che se non smetterà di perseguitare Sindona, farà una brutta fine…
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