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Miss Italia non deve morire arriva quando Miss Italia è già morto

Miss Italia non deve morire? Patrizia Mirigliani ci ha sperato ma la verità è che il concorso di bellezza è già morto

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E’ anche difficile capire da dove iniziare il ragionamento, dopo aver visto il docu film su Netflix dedicato a Miss Italia. Il titolo è abbastanza eloquente: “Miss Italia non deve morire” ed è quello per cui ormai da anni lotta una Patrizia Mirigliani ancora convinta che il concorso di bellezza abbia un senso nel 2025 e soprattutto che lei, e le persone intorno a lei, abbiano compreso quali miglioramenti apportare per non risultare anacronistici.

Il vero problema è che Miss Italia è già morto, come del resto hanno fatto notare nel corso degli anni anche le stesse ex Miss Italia. Ad esempio Miriam Leone a Sanremo ha ribadito che lei deve molto alla famiglia Mirigliani, al successo che quella corona le ha dato ma che sono passati tanti anni, il mondo è andato avanti, oggi le ragazze possono raccontarsi in modo diverso, hanno altre vetrine. E non necessariamente serve mostrarsi in costume da bagno in passerella. In ogni caso, per chi avesse qualche dubbio, la selezione che porta alla finale di Miss Italia, e le persone che lavorano con Patrizia Mirigliani, raccontano tanto del perchè il concorso non funziona più e anzi, forse chi ha girato la serie Netflix, ci ha risparmiato anche qualcosa che avrebbe messo ancor di più in cattiva luce molte delle persone di cui la Mirigliani si fida.

>>> Patrizia Mirigliani sconvolta dalla serie Miss Italia non deve morire: “non ci ho dormito”

Miss Italia non deve morire?

Patrizia Mirigliani non riesce a capire perchè il concorso sia diventato un bersaglio, perchè sui social tutti puntino il dito contro Miss Italia. Ed è qui il suo più grande errore. Non ha compreso chi sono le ragazze di oggi, tanto che l’unica ad avere qualcosa da dire, viene trattata come una sorta di zimbello anche nella serie, e se ne rende conto, essendo molto intelligente alla fine. “Vi serviva il personaggio” commenta Aurora, la ragazza con i capelli corti, l’unica a non raccontare lo stereotipo della miss dai lunghi capelli e dalle forme perfette.

Nel documentario sentiamo ancora parlare di grasso, di magro, di chili da perdere, di come camminare, di cosa dire, di cosa indossare. Un delirio mistico da parte di chi seleziona le ragazze a livello regionale che fa davvero paura. E una illusione, quella di Patrizia Mirigliani, di poter tornare con il suo Miss Italia a dire qualcosa, che non ha nessun senso. Perchè la prima, a non rendersi conto di come siano cambiati i tempi, è proprio lei.

Non ha senso è vero, rinnegare quello che è stato. Non lo hanno mai fatto miss come Daniela Ferolla, come Manila Nazzaro, come Anna Valle. Sono tutte felicissime di essere passate per quel concorso. In costume hanno sfilato anche Ilary Blasi, Caterina Balivo, Elisa Isoardi, Silvia Toffanin, Vittoria Belvedere, Giusy Buscemi. Solo per fare alcuni dei nomi di chi poi ce l’ha fatta, anche senza vincere il concorso più famoso di Italia. Aveva un senso, era uno show, con i suoi pregi e i suoi difetti. Ma era un secolo fa. Era un altro mondo, era tutto diverso. E non perchè oggi ci sono i social ma perchè oggi non vogliamo le etichette, non vogliamo le cosce lunghe, non vogliamo corpi identici e ragazze oggetto. La Mirigliani si affanna nel ribadire che tutte le ragazze che hanno partecipato a Miss Italia sono state protette dal concorso, e questo non lo mettiamo in dubbio ma quante altre si sono sentite umiliate, offese? Cosa sappiamo di chi non è arrivato tra le 100 più belle ad esempio? Molto poco.

Se Patrizia Mirigliani in questi anni non ha compreso che le vere miss, sono i suoi agenti regionali, che avrebbero dovuto cambiare rotta ma non lo hanno fatto, troppo presi dal loro ego e dalla loro abnegazione per il concorso che però va oltre, non può dare la colpa alla Rai dei suoi fallimenti. Per lei in quanto donna sarà stato anche difficile farsi prendere sul serio: sono discorsi che facciamo ogni giorno in ogni ambiente lavorativo. Ma questo non significa che se al suo posto oggi, ci fosse stato un uomo, Miss Italia avrebbe trovato un posto in Rai.

Non ne esce benissimo Patrizia Mirigliani, che tra un massaggio e una vacanza in montagna, mostra anche il suo lato umano, quello di una madre che ha dovuto battagliare e che deve farlo ancora oggi ma che definisce la fidanzata di suo figlio una “geisha”.

Su una cosa Patrizia Mirigliani ha ragione: il trattamento che la Rai le ha riservato è degno di nota, ma in negativo. Gli incontri, ci sono stati, a meno che le telecamere di Netflix non abbiano ripreso la signora entrare in Rai per poi uscirne senza incontrare nessun dirigente, e ci crediamo ben poco. Negarlo, da parte di chi ne ha parlato poi nella presentazione dei palinsesti, non è stato corretto. Si sarebbe potuto dire che c’era stata una valutazione, visto che per anni Miss Italia è stato realmente insieme a Sanremo uno dei due eventi televisivi dell’anno. Umiliare chi ha fatto tanto, non è corretto e non è stato bello. Patrizia Mirigliani sembra averci davvero creduto fino alla fine, peccato che sia stata una delle poche a non rendersi conto che Miss Italia è già morto. E alla domanda Miss Italia non deve morire c’è una risposta che arriva ancora prima. Non deve morire perchè il concorso era già morto prima che se ne parlasse su Netflix.

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