Ti consiglio una serie: Apple Cider Vinegar, la recensione
Torna la nostra rubrica Ti consiglio una serie: oggi arriva la recensione di Apple Cider Vinegar. Se non l'avete ancora vista, recuperatela
Vi perdoniamo per non aver ancora visto questa serie, la settimana di Sanremo prosciuga le energie e non si fa altro che cercare contenuti sul tema. Ma adesso è arrivato il momento di voltare pagina e di incollarvi alla tv o a qualsiasi dispositivo per seguire Apple Cider Vinegar, una di quelle serie Netflix in cui non c’è letteralmente nulla di sbagliato perchè anche le virgole sono messe nel posto giusto. E oggi, per la rubrica “Ti consiglio una serie” vi parlo proprio di questo documentario tratto da una storia vera e poi “romanzato” se così possiamo dire, ma neppure moltissimo.
Nella serie infatti, la storia di Belle Gibson viene raccontata seguendo quasi in modo speculare quello che è davvero successo a questa influencer. E visto il momento storico che stiamo vivendo anche in Italia, è molto importante farvi anche un’idea di quello che succede fuori dai confini. Tra l’altro, questa serie che parte da una grande bugia, si intreccia con un tema attualissimo nel nostro paese, quello della poca chiarezza nel fare nel fare beneficenza. E non parliamo solo delle influencer ma anche di chi apre ogni giorno una raccolta fondi senza fornire cartelle cliniche, senza informare. E di chi dona senza porsi delle domande.
Perchè vedere Apple Cider Vinegar
Apple Cider Vinegar è la miniserie australiana del 2025 che ha fatto parlare tutti. Creata da Samantha Strauss e diretta da Jeffrey Walker, racconta la scioccante storia vera di Belle Gibson, l’influencer che ha ingannato il mondo sostenendo di aver curato un cancro al cervello con rimedi naturali. Sei episodi che non solo intrattengono, ma fanno riflettere sul potere della disinformazione nell’era digitale. Sei episodi che probabilmente, proprio come è successo a me, guarderete uno dopo l’altro senza fermarvi perchè sarete curiosi di capire fino a che punto può arrivare l’inganno e non solo.
Qui la vera storia di Belle Gibson per i più curiosi >>> La vera storia di Belle Gibson da Netflix alla realtà: il vero finale dopo la truffa
Dimentica le solite interpretazioni superficiali. Kaitlyn Dever si cala nei panni di Belle Gibson con una precisione quasi inquietante. La sua recitazione è magnetica: affascinante e manipolatrice in un momento, vulnerabile e spietata in quello successivo. È il cuore pulsante della serie e il motivo principale per cui non riuscirai a staccarti dallo schermo. Era dai tempi di Inventing Anna che non seguivo con questo interesse una serie dedicata al mondo social, alle truffe e al come si possa manipolare l’intero sistema senza che nessuno si ponga mai una domanda. Nel caso di Belle, senza che nessuno si sia mai posto un solo interrogativo sulla sua malattia: come è possibile credere che si possa guarire dal tumore al cervello solo perchè si mangia bene? Il nocciolo della questione è anche un altro, come la vera Belle ripeterà in decine di interviste. Lei non ha mai detto a chi la seguiva di fare o non fare delle cose, non ha mai detto, pensa lei, di aver imposto una linea da seguire. Ha solo suggerito una sana alimentazione che può aiutare a combattere il cancro.
Ma è davvero questo quello che ha fatto?
Viviamo in un’epoca in cui i social media trasformano chiunque in un esperto di salute e benessere. Apple Cider Vinegar mostra le conseguenze devastanti di questa cultura, esponendo il lato oscuro del mondo wellness e il modo in cui la ricerca di notorietà può finire per ingannare milioni di persone. È una storia che colpisce dritto allo stomaco. Nella serie tra l’altro, la storia di Belle si intreccia con quella di Milla, un’altra vicenda sconvolgente che forse indigna ancora di più chi segue la serie perchè la giovane australiana, traumatizzata dalla paura di doversi amputare il braccio e affidandosi alle ricerche sul web che la porteranno a perdersi tra mille “cure fuffa”, si condannerà a morte e condannerà a morte anche sua madre.
Vi sorprenderà anche come tutto questo in Apple Cider Vinegar verrà raccontato con un cinismo colorato, che potrebbe farvi ancora più male soprattutto se conoscete delle persone che si sono affidate e fidate, di chi rifiuta la medicina tradizionale e pensa di potersi curare in altro modo.
Perchè non puoi perderti Apple Cider Vinegar
La serie è costruita con una narrazione non lineare che tiene incollati allo schermo, rivelando lentamente i segreti della protagonista. Ogni episodio è un tassello che si incastra perfettamente, aumentando la tensione fino al finale. La regia di Jeffrey Walker è curata nei minimi dettagli, con una fotografia che sottolinea il contrasto tra il mondo patinato di Belle e la realtà cruda che cerca di nascondere. Questa non è la classica serie da binge-watching da consumare e dimenticare. Apple Cider Vinegar lascia un segno, obbligandoti a riflettere sulla facilità con cui la disinformazione si diffonde e su quanto sia importante pensare in modo critico. Ho trovato anche geniale la scelta del titolo che gioca con la questione dei “succhi miracolosi” che possono guarire il cancro, ma anche con la parola “apple”. Già perchè anche le grandi multinazionali hanno le loro colpe. Come nel caso di Belle che ha potuto superare i 2 milioni di follower grazie alla sua app accolta nell’Apple Store. Troppo facile tornare indietro dopo aver capito la truffa e dopo aver guadagnato tutti ( come anche nel caso del libro).
Se pensi che le storie vere non possano essere più incredibili della finzione, Apple Cider Vinegar ti farà ricredere. È una serie potente, intensa e attuale, che va oltre il semplice intrattenimento per lanciare un messaggio forte. Non voglio aggiungere altro ma solo consigliare a chi non l’ha ancora vista di prendersi del tempo e farlo.