La vera storia di Belle Gibson da Netflix alla realtà: il vero finale dopo la truffa
Qual è la vera storia di Belle Gibson protagonista della serie Apple Cider Vinegar? Come finisce il suo processo per truffa? Ecco tutta la verità sulla protagonista della vicenda raccontata su Netflix
La serie “Apple Cider Vinegar” su Netflix ha riportato all’attenzione del pubblico la controversa vicenda di Belle Gibson, una giovane australiana che, all’inizio degli anni 2010, costruì un impero nel settore del benessere basandosi su una menzogna: aver sconfitto un cancro al cervello attraverso rimedi naturali. La sua storia è un monito sui pericoli della disinformazione nel mondo del wellness e sull’influenza dei social media.
E’ una storia vera, come viene ricordato più volte nella serie, una storia vera che parte da una grande bugia raccontata da Bell. Nel finale della serie Netflix non viene svelato quelle che sono state poi le conclusioni del processo contro l’imprenditrice. “Cercate su google” commenta Belle che ha deciso di lasciare l’Australia e di vivere negli Stati Uniti per rifarsi una vita.
Chi è Belle Gibson? La vera storia della protagonista della serie Netflix
Nata l’8 ottobre 1991 a Brisbane, Australia, Belle Gibson ha affermato di aver avuto un’infanzia difficile, sostenendo di aver dovuto prendersi cura della madre malata e del fratello autistico sin da giovane età. Tuttavia, queste dichiarazioni sono state smentite dai suoi familiari, che le hanno definite “una serie di sciocchezze”. All’età di 17 anni, Gibson abbandonò la scuola e si trasferì a Perth, dove iniziò a lavorare in un call center per un’assicurazione sanitaria privata. Fu in questo periodo che iniziò a raccontare di gravi problemi di salute, inclusa una diagnosi di cancro al cervello. Nella serie viene invece tralasciata quella che è la parte dedicata a suo fratello e si racconta che Belle va via di casa intorno ai 13 anni, dopo aver finto un attacco cardiaco.
Belle Gibson e la costruzione dell’inganno
Una cosa ha capito Belle: l’importanza del mondo social e del web, ancora prima che tutti si rendessero conto del potenziale di certi strumenti. Nel maggio 2013, Gibson lanciò il suo account Instagram @healing_belle, dove condivideva la sua presunta esperienza di guarigione dal cancro attraverso una dieta sana e trattamenti olistici, rifiutando la chemioterapia e la medicina tradizionale. La sua storia attirò rapidamente l’attenzione, portandola a sviluppare l’app “The Whole Pantry” nell’agosto 2013. L’app ebbe un successo immediato, con 200.000 download nel primo mese, e fu nominata da Apple come la Migliore App di Cibo e Bevande del 2013. Successivamente, Gibson pubblicò un libro di ricette con lo stesso nome e annunciò che l’app sarebbe stata preinstallata sull’Apple Watch.
Belle Gibson storia vera: le promesse di beneficenza non mantenute
Belle Gibson affermò di aver donato una parte significativa dei profitti delle sue iniziative a enti di beneficenza, dichiarando di aver raccolto oltre $300.000 per cause benefiche. Tuttavia, indagini successive rivelarono che queste donazioni non erano mai state effettuate, sollevando dubbi sulla sua integrità e sulle sue affermazioni.
Belle Gibson: la scoperta della frode
Nel marzo 2015, giornalisti australiani iniziarono a indagare sulle discrepanze nelle storie di Gibson. Fu scoperto che non solo non aveva mai donato i fondi promessi, ma che probabilmente non aveva mai avuto il cancro. Amici e conoscenti iniziarono a mettere in dubbio le sue affermazioni sulla salute, e un noto neurochirurgo dichiarò che le sue storie non “tornavano”. Di fronte alle crescenti prove contro di lei, Gibson ammise in un’intervista del 2015 che le sue affermazioni sul cancro erano false.
Bell Gibson è stata condannata dopo il processo? Qual è il finale della storia?
A seguito delle rivelazioni, le autorità australiane avviarono un’indagine su Belle Gibson per possibile frode ai consumatori. Nel 2017, la Corte Federale australiana la multò per $410.000 per condotta ingannevole, riconoscendo che aveva violato la legge australiana sui consumatori facendo false dichiarazioni sulla sua salute e sulle donazioni a enti di beneficenza. Nonostante la condanna, Gibson non ha mai pagato la multa, sostenendo difficoltà finanziarie, nonostante prove di spese personali significative negli anni successivi.
Belle Gibson e la sua vita privata: la complicità di Clive
Belle Gibson ha un figlio, nato nel 2010, da una relazione precedente. Successivamente, ha intrapreso una relazione con Clive Rothwell, un professionista nel settore IT. Clive ha svolto un ruolo significativo nella vita di Belle, supportandola finanziariamente e aiutando nella crescita di suo figlio. Ad esempio, durante un’udienza in tribunale nel 2019, è emerso che Clive aveva coperto le spese di un viaggio di famiglia in Africa, contribuito all’affitto settimanale di 600 dollari australiani e pagato migliaia di dollari per le spese legali di Belle. Nonostante il sostegno iniziale, la relazione tra Belle e Clive ha subito tensioni a causa delle rivelazioni sulle false dichiarazioni di Belle riguardo alla sua salute. Belle ha descritto Clive come “supportivo, ma ovviamente devastato” quando ha confessato le sue menzogne. Ha aggiunto: “È stato molto fermo, dicendo qualcosa del tipo: ‘Voglio solo che tu riconosca dove hai sbagliato e non cerchi di minimizzare'”.
Belle e Clive stanno ancora insieme?
Attualmente, non è chiaro se Belle e Clive siano ancora insieme. Nel 2023, Clive è stato visto in compagnia di un’altra donna, circostanza che ha suggerito che la loro relazione potrebbe essere terminata. Clive continua a mantenere un profilo basso e non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche sulla sua relazione con Belle o sugli eventi che l’hanno coinvolta.
Belle Gibson e Milla: qual è la vera storia di questa “amicizia”?
Nella serie “Apple Cider Vinegar”, il personaggio di Milla Blake, interpretato da Alycia Debnam-Carey, è una wellness influencer che sostiene di aver curato il proprio cancro al braccio attraverso terapie alternative. Questo personaggio è ispirato a Jess Ainscough, una vera influencer australiana conosciuta come “The Wellness Warrior”, a cui nel 2008 fu diagnosticato un sarcoma epitelioide al braccio. Ainscough rifiutò l’amputazione e optò per trattamenti alternativi, condividendo il suo percorso online. Purtroppo, morì nel 2015 a causa della malattia.
Nella realtà, Belle Gibson e Jess Ainscough si incontrarono solo una volta brevemente, e Ainscough espresse dubbi sulla sincerità di Gibson. Nonostante la loro interazione limitata, Belle Gibson partecipò al funerale di Ainscough nel marzo 2015, comportandosi in modo eccessivamente emotivo, il che fu notato dai presenti. Secondo i media australiani, sebbene nella serie Milla Blake abbia un ruolo significativo nella vita di Belle, nella realtà l’influenza di Jess Ainscough su Belle Gibson fu minima.
Belle Gibson una brutta storia
La storia di Belle Gibson serve da avvertimento sui pericoli della disinformazione nel settore del benessere e sull’influenza dei social media nel diffondere informazioni non verificate. La sua vicenda sottolinea l’importanza di un approccio critico alle affermazioni sulla salute e la necessità di affidarsi a fonti mediche affidabili. Non solo, ci ricorda che bisogna fare molta attenzione alle donazioni che si decide di fare. Un tema molto caldo che riguarda anche il nostro paese e tutto quello che è successo in questo ultimo anno e mezzo. Non si può fare di certo un paragone con la storia di Chiara Ferragni e l’intera vicenda del pandoro Gate ma è chiaro che ci siano delle somiglianze.
Questa è dunque la vera storia di Belle Gibson con il finale che la serie Netflix non svela.