Per Elisa-Il caso Claps: una serie necessaria
Per Elisa-Il caso Claps : la serie Rai ci racconta la storia di Elisa ma anche quella di una famiglia che da 30 anni cerca la verità e lotta contro omertà e bugie
La storia di Elisa Claps nel nostro paese, la conoscono in tanti. Forse però non tutti hanno compreso nel corso di questi 30 anni, la grande sofferenza di una famiglia, che si è vista porte sbattute in faccia, ostacoli insormontabili, verità negate. Ed è per questo che la serie Per Elisa-Il caso Elisa Claps, è una serie necessaria. Che andrà bene o male in termini di ascolti è un dato decisamente secondario. Era necessario raccontare la storia di Elisa, barbaramente uccisa a 17 anni da un serial killer ma era anche necessario raccontare la storia della sua famiglia. Di suo padre, morto senza aver saputo che cosa ne era stato di sua figlia; di mamma Filomena che ha cercato da sempre la verità ma che ha dovuto anche tenere unita una famiglia che è sempre stata forte e non si è lasciata distruggere dai fattori esterni. La forza di due fratelli, che hanno lottato e che lottano ogni giorno. Perchè se è vero che il corpo di Elisa è stato trovato, che ha avuto una degna sepoltura, è altrettanto vero che c’è tanto altro.
Il suo assassino è in carcere ma per anni, c’è stato chi ha protetto Danilo Restivo. E c’è chi ancora, manca quotidianamente di rispetto a una famiglia che ha sempre saputo che Elisa era stata uccisa in quella chiesa, da Danilo Restivo, lo stesso giorno in cui è scomparso. Il corpo di Elisa è sempre stato lì, il suo assassino a pochi metri dalla casa in cui Elisa cresceva con l’amore della sua famiglia. E poi se n’è andato, lasciato libero di uccidere ancora, di fare del male, mentre in Italia si cercavano le prove. Se il corpo di Elisa non fosse stato trovato, oggi il suo assassino sarebbe ancora in libertà e forse avrebbe fatto ancora del male. Ha strappato una ragazza di 17 anni alla sua famiglia, ha strappato via dai suoi figli una madre di famiglia.
Per Elisa-Il caso Claps
Ci sono delle serie necessarie, e questa lo è. Perchè è necessario sapere che in questa storia, la storia di Elisa e della sua famiglia, ci sono state intromissioni dall’alto, c’è stata omertà, ci sono stati non detti, ci sono stati inganni. E oggi, a distanza di 30 anni dall’atroce omicidio, la famiglia di Elisa, nel suo nome e nel nome delle altre vittime, vorrebbe sapere, vorrebbe che qualcuno si esprimesse per ammettere degli errori. Vorrebbe che quella chiesa fosse chiusa al culto, che diventasse la casa per donne vittime di violenza e non che si facesse finta di nulla, come se Elisa fosse stata uccisa altrove. E’ stata uccisa lì, da Danilo Restivo e ancora oggi, tutti ci chiediamo, se davvero, il giovane abbia fatto tutto da solo.
Ed è per questo che ci auguriamo che le persone che non conoscevano questa storia, seguendo le tre puntate di Per Elisa-Il caso Claps, comprenderanno quanta sofferenza c’è in ogni parola di mamma Filomena e di Gildo che da 30 anni è al suo fianco. Un fratello che ha fatto della ricerca della verità la sua sola ragione di vita. Vive per Elisa, per darle giustizia. La ricorda davvero felice, dopo quella cena, dopo quell’esame superato. Si consola oggi, leggendo le pagine del diario in cui Elisa scriveva del grande amore per i suoi fratelli. Lo stesso che chi ha indagato ha messo in dubbio, dicendo che Elisa se ne era andata da sola perchè non voleva stare più a Potenza, con la sua famiglia.
Anche questo dolore è arrivato addosso alla famiglia Claps: si sono sentiti dire per anni che Elisa se ne era andata, che non voleva stare più con loro. Ma hanno per fortuna, letto con le parole di Elisa, quanto li amasse, quanto desiderasse passare la sua vita insieme a loro. Era solo ingenua Elisa, troppo buona. Ma chi mai avrebbe potuto pensare di essere uccisa in una chiesa? Ecco perchè Per Elisa-Il caso Claps diventa oggi più che mai una serie che invita alla riflessione. E’ per Elisa e per la sua famiglia. Un modello esemplare.
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