Rinascere su Rai 1 il film tv che racconta la storia di Manuel Bortuzzo
L'8 maggio in prima serata va in onda su Rai 1 il film Rinascere dedicato alla storia di Manuel Bortuzzo
Possiamo dire che Manuel Bortuzzo forse è stato consigliato molto male da chi ha pensato che lasciando Lulù Selassiè prima della promozione della fiction Rai, avrebbe focalizzato l’attenzione sulla sua storia. In realtà in queste ore, a pochi giorni dall’arrivo nella prima serata di Rai 1 di Rinascere, il film tv che racconta la storia di Manuel Bortuzzo, tutti parlano della fine della sua relazione con la Selasisè. Una cosa che ai Bortuzzo probabilmente non piace molto ( come si è visto anche ieri durante la conferenza stampa in Rai, quando una innocente domanda di una giornalista ha scatenato il caos, persino in chi moderava la conferenza, come se fosse stato nominato il diavolo in persona). Un atteggiamento parecchio imbarazzante, tra l’altro, quello di Bortuzzo che avrebbe potuto rispondere in modo carino, senza barricarsi dietro un “sono qui per altro”. Eri anche nella casa del GF VIP 6 fino a un mese fa, a baciarti con Lulù e a dirle che l’amavi in continuazione, caro Manuel, giusto per ricordare. Ma chiudiamo questa parentesi e concentriamoci sul film che certamente, farà incetta di ascolti domenica sera su Rai 1.
Sul comunicato stampa della Rai leggiamo: Una storia vera e contemporanea, questo è “Rinascere” il film tv coprodotto da Rai Fiction e Moviheart con Alessio Boni e Giancarlo Commare per la regia di Umberto Marino . Il film è tratto dall’omonimo libro di Manuel Bortuzzo, e andrà in onda domenica 8 maggio in prima serata alle 21.25 su Rai 1. Una drammatica vicenda di cronaca che si rivela, giorno dopo giorno, capace di portare un messaggio di speranza.
Rinascere: la trama del film di Rai 1
Tutti ricordano il nome di Manuel Bortuzzo. Una promessa del nuoto italiano, certo, ma non sono i meriti sportivi a renderlo “famoso” di una fama della quale avrebbe volentieri fatto a meno.
Il 2 febbraio 2019, mentre si trova insieme alla fidanzata Martina, Manuel rimane vittima innocente e inconsapevole di un regolamento di conti fra delinquenti. Due colpi di pistola indirizzati alla persona sbagliata. Non era lui il bersaglio. La corsa in ospedale e la diagnosi: lesione midollare completa. Una notizia terribile, Manuel non potrà più usare le gambe, ma se il proiettile lo avesse colpito dodici millimetri più in basso, avrebbe leso l’arteria addominale e in ospedale non ci sarebbe nemmeno arrivato. Il giovane finisce su una sedia a rotelle. La sua carriera sembra finita e il sogno di partecipare alle Olimpiadi svanito per sempre. Per non abbattere parenti e amici Manuel si fa forza, ma piange quando è solo.
È per raccontare il percorso dalla disperazione alla speranza che scrive “Rinascere”. Perché all’indomani di quei due colpi di pistola niente è più come prima. Manuel allontana anche Martina, accettando solo il sostegno del padre e di Alfonso, un ragazzo conosciuto in clinica riabilitativa. Alfonso è simpatico, solare, coinvolgente, nonché un vero esperto di carrozzina; in pochi giorni diventa un nuovo amico, uno che lo può capire veramente. Inoltre, grazie ai social, Manuel conosce Davide, un medico che ha subito la sua stessa lesione eppure è in piedi, sulle sue gambe. Davide si trasforma in un mentore, gli fa ripetere alcune indagini e, attraverso una risonanza magnetica, scopre che un piccolo filamento midollare non è stato compromesso. Dopo la sofferenza, lo sconforto, la rabbia, il giovane atleta trova dentro di sé la forza di andare avanti e di rinascere. Cerca nuove sfide, trova nuovi interessi. Studia musica, partecipa a molti incontri, soprattutto con i giovani, per parlare dei problemi della disabilità. In questo lungo percorso per riappropriarsi della sua vita impara a conoscersi meglio, scoprendo di essere cambiato.
Il finale del film rivela quello che è il sogno di Manuel, un sogno che fino a due settimane fa condivideva con la sua fidanzata Lulù, quello di cercare in America una cura per tornare a camminare. Oggi ci riprova da solo e sogna di poter tornare a usare le sue gambe il prima possibile. Noi glielo auguriamo.