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Lenù o Lila: chi è davvero l’Amica Geniale per Elena Ferrante?

Chi è davvero l'amica geniale per Elena Ferrante? Lila o Lenù e le mille contraddizioni di una amicizia che non tutti riescono a comprendere

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Lila o Lenù: chi è delle due l’amica geniale? E’ quello che si sono chiesti per anni le migliaia di persone che hanno letto i quattro romanzi scritti da Elena Ferrante e che raccontano proprio la storia di queste due amiche ( per qualcuno nemiche ) e che ora si chiede anche il pubblico che sta seguendo Storia di chi fugge e di chi resta, la terza stagione della serie Rai. Chi è davvero l’amica Geniale: Lila che sin da piccola ha dimostrato di avere capacità innate nell’apprendimento, di poter imparare facendo il minimo sforzo, di arrivare sempre un passetto prima di Lenù o la sua amica che dal nulla, ha costruito una carriera, si è fatta un nome, ha lasciato il rione ed è diventata una persona “rispettabile” senza sporcarsi le mani e finire nella rete dalla quale tutte le persone che conoscono, avrebbero voluto scappare?

“Ero voluta diventare qualcosa – questo era il punto – solo perché temevo che Lila diventasse chissà chi e io restassi indietro. Il mio diventare era diventare dentro la sua scia. Dovevo ricominciare a diventare, ma per me, da adulta, fuori di Lei

questa è una delle frasi che Lenù pronuncia proprio a metà della narrazione, nel terzo romanzo de L’amica Geniale. Di ritorno a Firenze, dopo aver passato alcuni giorni a Napoli insieme alla sua famiglia ma anche insieme a tutte le persone da cui voleva scappare sin da quando era bambina, Lenù riflette su chi è Lila e sul loro rapporto. L’inadeguatezza che Elena prova sempre, ci lascia pensare che non si senta mai nel posto giusto, che non si senta mai giusta. Ci ha provato, con i suoi studi, cercando di essere sempre la prima della classe, con la sua laurea, con un matrimonio importante, diventato moglie e mamma. Ma pensa di aver fallito. Un articolo non scritto, il secondo romanzo mai pubblicato. Tutto ci porta a pensare che sia Lila, l’amica geniale, lei che sa usare i computer, che conosce i codici binari, che non ha mai studiato, ma che è diventata una donna autonoma e indipendente, con un matrimonio fallito alle spalle, un figlio che poteva essere di un altro uomo e un amante. Lila è tutto quello che Elena non è mai voluta diventare. Elena è quello che Lila forse avrebbe voluto essere.

Lila o Lenù: chi è davvero l’amica geniale?

E’ proprio Lila che parlando con Lenù le rivela: “Sei tu la mia amica geniale” un passaggio che per molti lettori e per molte lettrici, ha dato la risposta delle risposte. Elena scrive e narra la storia che è la sua ma è anche la storia di Lila, una storia che avrà un colpo di scena totalmente inaspettato sul finale e che ci farà ancora una volta dubitare sulla genialità di Lila che sa essere anche donna misteriosa e spietata. Per chi non ha letto i romanzi e ha visto solo la trasposizione televisiva, Lila è invidiosa di Lenù, incapace di gioire di tutto quello che è accaduto di bello nella vita della sua amica. A tratti persino anaffettiva, come lo stesso Pietro dirà a sua moglie. Una analisi quasi perfetta, che Lenù rimanderà indietro al mittente, ben sapendo però che Pietro, pur avendo modo di parlare con Lila per pochi istanti, ha ben capito l’indole della ragazza.

In realtà una vera risposta a questa domanda forse non c’è o forse si. Probabilmente per Lila, la sua vera e sola amica geniale è sempre stata Lenù. Ha chiesto il suo aiuto quando aveva bisogno, ha affidato a lei suo figlio, la cosa più cara al mondo, si è fidata ciecamente di Elena nelle occasioni più drammatiche della sua vita. E per Lenù è Lila l’amica geniale. La bambina che aveva scritto La Fata blu, il racconto da cui tutto ebbe inizio, il libro che insieme avrebbero dovuto pubblicare. Un libro dal quale c’è una genesi, che è quella forse de L’amica geniale, una storia in realtà scritta a 4 mani, da Lila e da Lenù. Non dimentichiamo tra le altre cose, che Elena Ferrante è solo uno pseudonimo e che in realtà non sappiamo chi si celi dietro a questo nome usato per nascondere una identità ( che molti critici potrebbe persino essere quella di un uomo). Non dimentichiamo che Lenù per molto tempo ha pensato che il suo primo romanzo lo aveva scritto grazie a Lila, la sua amica geniale, a quel racconto, ai ricordi del rione, a quello che avevano affrontato insieme. D’altro canto è difficile pensare che la scrittura di una bambina di 7 anni possa ritrovarsi negli scritti di Elena che stenta a riconoscere i suoi meriti e continua a credere che Lila sia meglio di lei. Una considerazione che non deriva solo da un aspetto meramente intellettuale ma anche dal fatto che la sua amica fu la prima a conquistare Nino Serratore, la grande ossessione di Lenù.

C’è uno scatto che può alla fine, farci trovare una risposta alla nostra domanda di partenza. La vita delle due donne da adulte. Da un lato Elena che dimostrerà di essere altrettanto coraggiosa di Lila e che in ogni caso, avrà fatto le sue scelte di donna, moglie e mamma. Si sarà emancipata, avrà lasciato il rione con le sue forze, avrà commesso errori ma si sarà rialzata, sempre da sola. Dall’altro Lila che ha sbagliato, è caduta, ma per rialzarsi ha sempre avuto bisogno di qualcuno. Prima il matrimonio con Stefano per scappare da suo padre e da suo fratello che non ne riconoscevano il talento; poi la ribellione anche ai Solara; la relazione con Nino, un bambino da crescere da sola. Niente studi, il lavoro in fabbrica. Le molestie, le umiliazioni. Poi Enzo, la sua ancora di salvezza ed Elena, sempre e comunque presente per lei. Lila sarà stata anche intelligente, sveglia e astuta ma è sempre rimasta in quel rione, senza mai poter dire realmente di avercela fatta.

L’amica geniale tornerà a fondersi in un unico “corpo e in una sola mente” quando Elena, tornata a vivere a Napoli, scriverà insieme a Lila un articolo di denuncia contro i Solara, dopo l’omicidio di Alfonso. Due penne, una sola anima con lo stesso intento: dare giustizia. Un idillio letterario che dura ben poco perchè quando Elena, lascerà per l’ennesima volta il rione, dimostrando che lei anche da sola ce la può fare e non ha bisogno di un uomo, per andare via, infrangerà una promessa fatta a Lila che cambierà tutto.

Per l’ennesima volta Elena attingerà alla sua vita, al passato e scriverà di Lila, che ancora una volta è l’amica geniale da cui tutto parte. Il racconto Un’amicizia darà successo a Elena ma cancellerà quello che resta della sua amicizia con Lila che non le perdonerà mai di averlo fatto.

L'amica geniale

Il finale della quadrilogia de L’amica geniale ci porta però l’ennesimo punto interrogativo: Lila scomparirà nel nulla e Gennaro porterà a Elena le due bambole che erano appartenute proprio a lei e alla madre. Bambole che Elena pensava fossero finite nelle mani di Don Achille e che invece a quanto pare, erano sempre state custodite da Lila, l’amica geniale che aveva fatto credere ben altro alla sua Lenù.

Lila senza Lenù scompare senza lasciare traccia: senza nessuno al suo fianco, perde di genialità o invece, ancora una volta, ha dimostrato, svanendo per sempre, di essere lei l’amica geniale? A ogni lettore e a ogni lettrice ( spettatore o spettatrice) la sua interpretazione.

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