Hit & Run la nuova serie Netflix promossa solo a metà
Tra le serie più viste su Netflix in questi giorni d'estate c'è anche Hit & Run. Nella nostra recensione, vi spieghiamo perchè ci ha convinto solo a metà
In estate si sa, è caccia alle serie migliori da vedere su Netflix. E visto che ai primi posti in Italia, tra le serie più viste, c’è Hit and Run, abbiamo cercato di capire quali siano i segreti del successo di questo prodotto. Perchè diciamolo, la serie ha parecchie lacune, tanti pregi ma altrettanti difetti, ed è davvero complicato capire cosa abbia colpito il pubblico che la sta vedendo. I primi due episodi sono più che noiosi. Non solo. C’è un problema di fondo: chi non ama i sottotitoli, avrà rinunciato dopo neppure mezz’ora a seguire Hit and Run, visto che praticamente per almeno tre episodi, si devono leggere i sottotitoli in italiano, visto che si parla solo in ebraico. E questo però potrebbe essere solo un problema per chi non ha molto pazienza, superato se la storia raccontata, vale. Purtroppo però nei primi 3-4 episodi, non c’è mordente, non si decolla mai. E solo chi ha avuto la pazienza di andare oltre, ha potuto seguire una storia che in fin dei conti non era malaccio. A metà della narrazione infatti, la storia decolla, e seppur con diverse situazioni improbabili, ci racconta una trama interessante che regalerà anche diversi colpi di scena sul finale.
Hit & Run la trama della nuova serie Netflix
Diretta per quattro episodi su nove dal noto regista inglese di The Handmaid’s Tale, Fargo e Broadchurch Mike Barker, la serie racconta la storia di una ballerina che viene travolta e uccisa pochi minuti prima di volare per New York, dove in teoria avrebbe dovuto fare un provino per una nuova compagnia di ballo. La vita di suo marito, una guida turistica israeliana viene quindi stravolta. Segev si renderà ben presto conto del fatto che Danielle non è stata investita per caso e penserà che dietro alla sua morte c’è un vecchio conto in sospeso che ha con un amico al quale ha rovinato la vita. Un uomo pericoloso che ha passato gli ultimi 9 anni in carcere e che potrebbe essere disposto a tutto, anche a uccidere pur di vendicarsi. Volato a New York in cerca di questo nemico da scovare, Segev scoprirà che sua moglie non era chi diceva di essere. Ha un nome diverso, una famiglia diversa. E ben presto si renderà conto che non era neppure una ballerina ma una spia della CIA.
Hit and Run perchè non ci ha convinti
Il più grande difetto della serie sta nel fatto che il pubblico che la segue davanti allo schermo, non ha così tanta voglia di capire perchè Danielle è stata uccisa. Se racconti una storia di spionaggio devi anche rendere avvincente l’intrigo e invece c’è ben poco su cui investigare e spesso molte delle cose viste sono anche scontate ( come ad esempio il ritorno nella vita di Talli del suo ex, che chiaramente è un colluso, al soldo di chi ha il potere). E si fatica anche per questo motivo ad andare avanti con gli episodi, chi continua scopre che gli ultimi episodi sono sicuramente più interessanti dei primi ma resta anche l’amaro in bocca sul finale. Un finale che apre a una seconda stagione, cosa che spesso non fa molto piacere.
A non convincere tra l’altro è anche il personaggio principale con il quale si ha zero empatia, per il quale non si tifa e che se morisse senza scoprire nulla su sua moglie, non desterebbe ansie nello spettatore. Se lo scopo era quello di colpire e correre, come da titolo, allora possiamo dire che la mission della serie, fallisce. Non corre, la lentezza è uno dei grandi difetti della serie, e non colpisce anzi, delude.