Claudio Gioè ci racconta il suo Saverio Lamanna protagonista di Màkari da lunedì su Rai 1
L'intervista di UNF a Claudio Gioè protagonista di Màkari la nuova fiction di Rai 1 in onda da lunedì sera
Saverio Lamanna sarà il protagonista della nuova fiction in 4 puntate che la Rai ha scelto per il mese di marzo 2021. Una fiction che arriva dopo una serie di successi clamorosi in prima serata su Rai 1 e che per molti, riceve in qualche modo anche il testimone da Il commissario Montalbano. Siamo sempre in Sicilia e a interpretare questo bizzarro ex giornalista investigatore è Claudio Gioè che abbiamo avuto il piacere di intervistare a poche ore da debutto di Màkari che andrà in onda con la prima puntata lunedì sera su Rai 1.
Un altro salto nella sua terra, nella sua Sicilia che ha tantissimo da dire e raccontare. Un altro personaggio per Gioè che si aggiunge alla ricca galleria di volti che ha portato sul piccolo e sul grande schermo, sempre con grandissimo successo. Ci ha spiegato perchè il pubblico potrebbe e dovrebbe affezionarsi del “cazzaro” Saverio Lamanna e di tutto quello che una fiction che si ispira ai bellissimi romanza di Gaetano Savatteri, porterà nelle case del pubblico.
Màkari sta per arrivare su Rai 1: l’intervista a Claudio Gioè
Non ci resta che lasciarvi alle parole di Claudio Gioè che ha provato a spiegarci, ancora prima di vederlo in azione, quello che farà il suo Saverio Lamanna. E qualcosa ci dice che ne sentiremo parlare per qualche tempo!
Saverio Lamanna ci riporta in Sicilia, non a caso in questi giorni si è molto fatto il paragone con Montalbano. Ma il protagonista della serie, Lamanna, è molto diverso dal commissario. Ci sembra ricordare altre serie e fiction, un po’ una sorta di Signora in giallo…
Si mi piace la signora in giallo…In questo caso si tratta di indagini diverse da quelle che fa un investigatore. Parliamo di indagini antropologiche. Quello che interessa a Lamanna è capire le verità che ci sono dietro alle azioni degli uomini e quindi cerca con l’intuito e la sua vocazione da romanziere cerca di capire l’animo umano nelle sue mille sfaccettature.
Ti propongo questa riflessione dalla Sellerio. “Lo scopo dello scrittore è quello di disegnare tipi umani nella loro irrepetibile originalità e che di essi si esalta il lato comico è per le ragioni di una generale tolleranza”
Ma si sicuramente le parti più riuscite di questo romanzo sono proprio nella caratterizzazione dei personaggi. Dei mille personaggi siciliani che delineano una grande Sicilia. E’ un affresco che Gaetano dipinge su una sicilianità anche moderna, contemporanea. Che fa a pugni con la sua tradizione, che cerca di rinnovarsi, che cerca di trovare anche una spinta per il futuro. Si, sicuramente la galleria dei personaggi grotteschi, anche comici che incontra Saverio Lamanna, fanno parte delle mille facce della Sicilia.
Màkari da lunedì 15 marzo 2021 su Rai 1: il promo
In questi giorni è andato in onda quello che dovrebbe essere il capitolo finale di Montalbano, e l’ultimo episodio non ha entusiasmato i telespettatori. E’ il momento giusto per Saverio Lamanna?
Sarebbe fantastico ricevere l’eredità di Montalbano. Non lo so, sono delle alchimie strane. Parliamo di un prodotto, Montalbano, che ci accompagna da oltre 20 anni. Una serie che è entrata nella cultura popolare. E’ un fenomeno letterario prima e televisivo dopo che è sterminato. Noi stiamo muovendo adesso dei timidi passi e per il semplice fatto che è ambientato in Sicilia quindi ci fanno questi accostamenti che ci lusingano molto ma prepariamo anche la gente al fatto che si tratti di una fiction completamente diversa da Montalbano. E’ stata una scelta coraggiosa della Rai, di Palomar quella di cercare un’altra declinazione di Sicilia. Un altro tipo di investigatore. Alla base ci sono dei romanzi, quindi ci parla di letteratura trasposta in fiction ognuna con specificità e differenze.
A tal proposito Claudio ci racconta un aneddoto molto carino che vede protagonisti Camilleri e Savatteri. E che ci fa sognare un grande cross over
Savatteri ci ha raccontato che esiste un episodio in cui Camilleri ha voluto omaggiare il personaggio di Saverio Lamanna e lo ha fatto inserendolo in uno dei suoi racconti. Ha fatto incontrare Montalbano co Lamannna, nello stesso ristorante con Salvo che inizia a corteggiare Suleima scatenando le gelosie di Lamanna. Sarebbe divertente immaginare questo genere di cross over.
A proposito di Sicilia questa volta ci spostiamo in altri posti che potrebbero diventare “meta di pellegrinaggio” come è successo per la “Vigata” di Montalbano…
Mi auguro che possa succedere anche se già si tratta di luoghi molto visitati soprattutto in estate da tutto il mondo. Da Siciliano faccio il tifo ma certamente gli amministratori locali sono più tifosi di me! E’ una cosa bella per la Sicilia mostrare un altro scorcio selvaggio magari sconosciuto a una parte di pubblico. Ma è un posto che da anni ormai, in estate è davvero pienissimo. Non hanno bisogno di pubblicità insomma!
E’ un fenomeno che succede sempre quello dell’identificazione dei luoghi…
Può essere un passatempo estivo divertente!
Quanto ha ritrovato di te in Saverio Lamanna
Una certa dose di cinismo e autoironia, come appartiene a tanti palermitani. Usiamo la maschera dell’ironia per nascondere dolori e frustrazioni. Con Saverio parliamo di un uomo che si trova in una vera e propria crisi esistenziale, dopo aver perso tutto è costretto a tornare nella sua terra di origine. Farà i conti con il suo passato. E’ un processo molto doloroso e faticoso che però viene raccontato con grande leggerezza e ironia grazie alle armi di questo cinismo.
Scopriremo qualcosa in più anche del suo rapporto con il padre e del perchè sceglie di vivere nella casa delle vacanze?
Diciamo che Saverio era anche un po’ troppo grande per andare a vivere con il papà! Forse è abituato a stare da solo e preferisce virare verso la casa estiva abbandonata da anni. Quella casa rappresenta il sud dell’anima, rappresenta la sua infanzia, la sua giovinezza, l’adolescenza, la spensieratezza che prova a ricercare in quei luoghi. E’ una casa densa di significati emotivi. Dalla perdita della mamma ad altro, ci sono doppi registri.
Saverio, Peppe, Suleima un trio atipico per un giallo al quale lo scrittore si affida forse perchè vuole che lo spettatore si riveda in personaggi più comuni e che abbia modo di affezionarsi in modo diverso. Serve anche a dare una chiave diversa, per giovani e meno giovani?
Si potrebbe succedere. E’ un prodotto che non si definisce prettamente per una fascia di età, se lei ci porta quel pubblico. Più che altro è la leggerezza di queste indagini e della serie, una leggerezza mista a sentimentalismo ed emozioni profonde dei protagonisti. E’ un trio che si definisce nella loro leggerezza.
Impossibile non chiederti come sia stato girare Màkari in un periodo complicato come quello che stiamo vivendo.
Si molto molto difficile e complicato. Con le temperature estive siciliane stare tutto il giorno con le mascherine addosso non è stato facile. Caldo, e tanta fatica. La troupe era davvero stremata. Sono stati bravissimi alla Palomar a garantire la massima sicurezza a tutti. Siamo andati avanti per fortuna senza fermarci mai. Siamo arrivati alla fine e questo è un grande risultato. Posso dirvi che la fiction non “soffre” delle complicazioni, nel senso che vivendola, anche grazie alle tante comparse usate, non si pensa subito al periodo difficile che viviamo. Ricchezza di panorami e scenari ci aiutano a raccontare. E’ un buon augurio e una speranza visiva.
Quest’anno ti abbiamo già visto in fiction di successo come Vite in fuga. Hai interpretato un personaggio che non ha riscosso molta simpatia per via di tutte le bugie raccontate. Ma non è la prima volta che succede…
Io credo che il pubblico sia maturo abbastanza per capire che quello è un personaggio e che le scelte dell’attore non appartengono alla sfera morale del personaggio che intrepreta. Ma questi confronti mi fanno sempre molto sorridere. Però devo dire che non ho sentito grandi critiche in questo caso…E’ stata una fiction molto appassionante e avvincente e mi sono arrivati molti complimenti. Ma se il pubblico è in cerca di personaggi simpatici ai quali affezionarsi, troverà in Lamanna la persona giusta. Stravagante e cazzaro, ci siamo!
Hai la Sicilia nel sangue e non solo per lo stato di nascita. Tra le fiction di maggior successo ( e da record di ascolti) che ti hanno visto protagonista possiamo citare Il capo dei capi, Squadra antimafia, La mafia uccide solo d’estate…Quanto è importante per un attore conoscere la storia della terra che si porta sul piccolo schermo?
Importantissimo, soprattutto quando si parla di una terra come la Sicilia così controversa e contraddittoria ancora ricca di misteri da svelare, da scoprire e da superare collettivamente. E’ un grande stimolo provare a farsi portavoce di alcune cose. Penso a La mafia uccide solo d’estate dove intrepretavo questo personaggio così legalitario, onesto a tutti i costi in una Sicilia ma anche in una Italia che vedeva questi personaggi come una sorta di alieni in quegli anni. Pazzi che non sapevano stare al mondo…Mi piace raccontare varie facce della mia Sicilia perchè sono cose che mi appartengono.
Tornando ai tuoi lavori del passato. Grandi titoli per fiction Mediaset di grandissimo successo. Dal Tredicesimo apostolo a Il Bosco passando per Squadra antimafia appunto. Ultimamente però più volto Rai che Mediaset. E’ una precisa scelta oppure solo un caso?
Posso dire che sono i copioni che determinano le mie scelte. Dopo la fine degli ultimi lavori con Taodue e altre fiction Mediaset ci sono stati i lavori in Rai. Effettivamente ho trovato qui copioni molto interessante, mi sono trovato davvero molto bene con i registi, con gli staff creativi, con la direzione di Tinni Andreatta molto interessante. Vedo che ci sono cose molto molto interessanti anche con questa nuova direttrice.
Non una questione di ascolti quindi, ma un “va dove ti porta il copione”…
No non c’entra. Noi centriamo poco con le scelte editoriali delle reti. Ci chiamano a destra e sinistra ma scegliamo sempre in base al copione.
Màkari sembra avere tutti gli ingredienti che servono a una fiction di grande successo: dalla luce della Sicilia a un cast pazzesco passando per le musiche de Il volo. Manca qualcosa?
Dal mio punto di vista è una fiction molto molto ricca di tante sfaccettature. Un grande cast, belle immagini, un bellissimo copione. Una regia molto attenta, dal mio punto di vista non manca davvero niente. Mancano le nuove avventure di Saverio Lamanna…Speriamo di poterle raccontare…Ci sono infatti altri racconti!
Non possiamo non chiederti di una seconda stagione…
Non lo so, questa sarà una scelta Rai e di Palomar, molto dipenderà anche dagli ascolti, come è stato anche detto ieri in conferenza stampa. Vediamo se il pubblico si affeziona a questo nuovo personaggio e alla fiction! E’ il pubblico che deciderà. Una seconda stagione sarebbe un progetto molto interessante!