Perchè vedere Sanpa la docu serie Netflix su luci e ombre di San Patrignano
Sta facendo molto parlare la docu serie Netflix che racconta San Patrignano: ecco perchè vederla
E’ tra le serie più viste in Italia negli ultimi giorni, la pubblicità martellante va in onda su tutti i canali in chiaro della nostra tv. Parliamo di Sanpa la docu serie Netflix che ci racconta la nascita della comunità di San Patrignano. Luci e ombre della comunità in provincia di Rimini con diverse testimonianze di chi a San Patrignano c’era dal primo giorno, di chi ha deciso di lasciare, di chi è rimasto fino alla fine. La serie sta facendo molto discutere, e al centro di tutto c’è chiaramente la figura di Vincenzo Muccioli, il fondatore della comunità. Un santone per alcuni, un santo per i genitori di migliaia di ragazzi tolti dalla strada, dalla carceri, dalla condanna a una vita difficile, forse anche alla morte. E’ la storia di tutto quello che è successo nella comunità sin dai primi anni ’80 fino alla morte di Muccioli che ha lasciato la sua pesante eredità al figlio, anche lui protagonista della docu serie di Netflix.
Ai più giovani il nome di Vincenzo Muccioli dirà ben poco. Ma per migliaia di famiglie, per milioni di italiani, il fondatore di Sanpa è stato uno degli italiani più in vista tra i primi anni ’80 e la fine del decennio. L’ascesa di Muccioli ma anche la caduta: nei 5 episodi della mini serie Netflix, si racconta proprio delle scelte di Muccioli, delle decisioni controverse, dei processi che tanto hanno infiammato e acceso il dibattito.
Perchè vedere Sanpa la nuova serie Netflix
Chi è nato dopo gli anni ’90 di certo non ha quasi nessun ricordo di quello che era all’epoca San Patrignano. Conosce la comunità per quello che è oggi ( e che è stata anche in passato). Un posto in cui si salvano le vite di decine di persone. Un posto in cui si cerca di curare le dipendenze. Chi invece nel decennio che va dall’80 al 90 aveva figli, magari giovani tossicodipendenti, avrà tutto un altro ricordo di quella comunità, per tanti un luogo di salvezza, per altri però anche di torture. Per chi si volesse fare una idea di quello che è stato San Patrignano dalla sua nascita ai primi anni ’90, la docu serie offre sicuramente tantissimi spunti di riflessione ma è sempre bene ricordare, come ha fatto anche la comunità, prendendo posizione in merito, che i punti di vista sono quelli selezionati, che ci sarebbe stato anche molto altro da ricordare.
Come succede spesso quindi, la docu serie racconta una verità, tante verità ma non quella di tutti. E’ sempre utile però vedere un prodotto non superficiale, che ha raccolto decine di testimonianze di chi ha vissuto oltre 10 anni a San Patrignano e non di persone che sono transitate solo per qualche mese nella comunità.
La docu serie serve quindi per raccontare una parte della storia, come succede sempre con i documentari ma anche con i film tv. Ed è chiaro che non si può interpretare il punto di vista di tutti. Ci sono però dei fatti oggettivi che non possono essere cambiati. Ci sono delle sentenze, dei processi e ci sono delle condanne per un omicidio avvenuto proprio a San Patrignano. Proprio per questo motivo il consiglio è sicuramente quello di vedere Sanpa per farsi una propria idea e se poi se ne ha la curiosità e la voglia, ricercare, approfondire e documentarsi.
Di certo per i più giovani, che non hanno mai visto prima le immagini dei ragazzi che negli anni ’80 se ne andavano in giro per i parchi come Zombie, è certamente di impatto, come anche il sapere che lo stato, di fronte al dilagare del problema legato alla droga, nulla ha fatto per cercare di arginare.
Un ottimo lavoro quello fatto da Gianluca Neri, Paolo Bernardelli e Carlo Giuseppe Gabardini, gli autori di Sanpa e dalla regista Cosima Spender.