Il Bello delle donne torna in tv con la mission del più trash che non si può
Il Bello delle donne torna in tv con la mission del più trash che non si può. Ecco la nostra recensione, anzi le due recensioni
Oggi faremo un piccolo esperimento, del resto è l’unica cosa che possiamo fare dopo aver visto Il bello delle donne-Alcuni anni dopo, con la prima puntata in onda il 13 gennaio 2017. L’esperimento è molto semplice: faremo due recensioni in una. Perchè non si può fare altrimenti di fronte a quello che abbiamo visto ieri sera: da un lato un esperimento che potrebbe definirsi quasi geniale che vede la vittoria del trash in prima serata, senza trucchi, senza inganni e senza volontà di fare altro. Poi però c’è l’esigenza di ricordare che se la fiction si chiama Il bello delle donne, qualcosa ti aspetti se ricordi le interpretazioni di Virna Lisi, di Stefania Sandrelli per dire…E allora capisci che la prima recensione non può bastare…Eccovi quindi serviti, pronti per lo shampoo?
IL BELLO DELLE DONNE TORNA IN TV CON UN’ONDATA DI TRASH E UNA MISSION CHIARA: RIDERE, SORRIDERE, FAR PIOVERE COMMENTI SUI SOCIAL
Pare sia una moda ormai: se un programma viene commentato, un pò come è successo con Selfie o come succede con Temptation Island, non importa se il giorno dopo gli ascolti non sono troppo esaltanti. Mediaset avrà ottenuto quello che voleva. Ci sono tutti gli ingredienti per far fioccare commenti sui social e questo è già un punto a favore di Ares. Da sempre contro la casa di produzione c’è una grande accusa: la mancanza ci capacità negli attori ( che resta ne Il bello delle donne, fatta eccezione per alcuni interpreti) e la scarsa qualità delle trame narrate, per cui anche dei testi. E anche questo resta tutto. Ma va dato atto di una cosa: il voler anche sembrare qualcosa alla Scarie Movie, qualcosa che prende in giro tutto il resto. I personaggi si prendono in giro, la trama prende in giro il pubblico a casa, è tutta una grande presa per i fondelli dalle frasi razziste ( in questo quartiere ci sono solo rumeni e neri, detta una rapina) a quelle sessiste. Alla prese in giro per i gay, che per tutto il film vengono chiamati “froci”. E’ una presa in giro a noi ma il vero problema è che è tutto geniale. Come le marchette, che qualcuno in modo elegante chiama placement, certo perchè quello sono. Tisanoreica con Mech quasi investito da Giuliana De Sio, una scena davvero necessaria alla trama della fiction; il detersivo dei piatti da compare ad Acqua e Sapone ( ce lo siamo ricordato anche noi a casa e siamo corsi a metterlo in lista). E potremmo continuare perchè di marchi, se ne sono visti, come ovviamente quello che ci accompagnerà per tutta la serie, Tagliati per il successo. Qualche giorno fa Selvaggia Lucarelli , guardando la prima puntata di Selfie-Le cose cambiano, scriveva che sapevi benissimo di farti del male ma che era impossibile cambiare canale perchè volevi davvero vedere fino a che punto si potesse arrivare. Qui siamo a punto di non ritorno, questo è chiaro. Ma è geniale, perchè se pensiamo che nel cast ci sono attrici del calibro della Cardinale, della Sastre, della De Sio, ci viene in mente che forse ci sfugge qualcosa. Se loro hanno accettato forse noi non riusciamo ad andare oltre e forse dietro quell’oltre c’è la chiava di tutta questa genialità, o solo la via per il trash.
IL BELLO DELLE DONNE E QUELLA NOSTALGIA CANAGLIA DI QUALCOSA CHE NON C’E’ PIU’
Adesso arriva il momento serio, quello della recensione con i lucciconi agli occhi perchè la speranza fino alla fine è stata quella di vedere qualcosa che ci avrebbe riportato in quel salone, in quella piccola cittadina con il lastricato spettacolare che ne ha viste di ogni. In quelle viuzze, in quelle strade, in quei paesaggi. Sotto la pioggia con Garko, nelle intricate vicende dei protagonisti, nelle stagioni che passavano e portavano cattive e belle notizie. E invece ci siamo ritrovati tra le strade di Roma, nella confusione generale di una trama che potrebbe esser stata scritta in meno di un’ora. La banalità ha preso la meglio, le storie che avevamo immaginato si sono frantumate in pochi secondi come l’illusione di ritrovare quella fiction che alle sue prime edizioni non c’aveva fatto uscire di casa. E pazienza, quella speranza è durata pochissimo, il tanto che è bastato per capire che cosa avevamo di fronte. Tutto quello che Il bello delle donne, qualcosa di chic, non è mai stato, qualcosa di trash.