Stasera in tv la seconda parte della storia di Boris Giuliano: l’epilogo tragico
Questa sera in tv la seconda parte della mini serie Boris Giuliano: ecco la trama per il 24 maggio 2016 con l'epilogo tragico della storia del poliziotto coraggioso
La storia del poliziotto che ha cambiato a Palermo, ma non solo, il metodo di lavorare nei commissariati. E’ questa la storia che Rai1 ci racconta con la mini serie in due puntate, la storia del coraggioso Boris Giuliano un uomo che avrebbe potuto vivere una vita serena al Nord ma che per vocazione ha scelto di essere un poliziotto del sud, un poliziotto che combatte la mafia in Sicilia. E oggi, 24 maggio 2016, potremo seguire in onda in prima serata su Rai1, la seconda parte di questa storia ricca di emozioni, ricca di coraggio, di amore per il proprio paese. Un epilogo tragico purtroppo, ma la storia non si può cambiare, si può solo parlare di quello che è stato con la speranza di far si che tutti conoscano i grandi eroi del nostro paese.
BORIS GIULIANO: LA SECONDA PUNTATA IN ONDA IL 24 MAGGIO 2016
Il quadro è sempre più grave, ma Boris non si arrende. Insiste con il suo metodo: rapporti stretti tra i funzionari, scambio continuo di informazioni, porte aperte ai giornalisti. Arresta i principali boss palermitani, ma magistrati fiacchi e miopi li rimettono presto in libertà. I capi corleonesi, latitanti da tempo, sono imprendibili. Grazie al suo ottimo inglese, Boris riesce a mettere piede oltreoceano e a creare una intensa collaborazione con funzionari della polizia federale americana: ormai il business è la droga. Ed è proprio la pista dell’eroina, quella che darà vita alla pizza connection, ad avvicinare Boris al suo assassino. Una strana rapina con un morto di troppo, dei conti secretati, una pistola smarrita, le chiavi di un appartamento, le foto di un latitante (Leoluca Bagarella) a un battesimo e finalmente una valigia piena di dollari abbandonata all’aeroporto di Punta Raisi. Boris è entusiasta: ce l’hanno quasi fatta… Quasi. Nel corso di quegli anni ha visto morire colleghi e carabinieri: sa che una lupara può nascondersi dietro qualsiasi muretto. Sa che è inutile pensare a difendersi e dissuade anche l’amico giornalista Marco Alliati, che gli è stato accanto in tutti questi anni e che ha ricevuto minacce personali, dal pensare che il possesso di una rivoltella salvi la vita. Bisogna fermarli prima. Non rallenta le indagini neanche quando lo avvertono: “Giuliano morirà”. Per i boss di Cosa Nostra Giuliano è diventato un vero e proprio persecutore e i suoi nemici decidono la sua morte. La mattina del 21 luglio Leoluca Bagarella e un suo complice intercettano il commissario sotto casa. Bagarella attende che entri al bar per prendersi un caffè, e lo uccide sparandogli alle spalle. I suoi tre figli e la moglie Maria sono sulla spiaggia ad attenderlo.