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Giorgia su Vanity Fair: dalla gravidanza che non arrivava alla severità con suo figlio fino al matrimonio

Giorgia racconta la sofferenza per il figlio che non arrivava ma anche quanto è severa e cosa le dice oggi Samuel

Giorgia figlio

Giorgia si racconta più oggi di quanto abbia mai fatto in passato. A Vanity Fair questa settimana ha confidato la sofferenza vissuta per una gravidanza che non arrivava, il desiderio di avere un figlio e pensare che forse non sarebbe mai diventata madre. Poi è arrivato Samuel che oggi ha quasi 15 anni e se da un lato le ha fatto passare la paura di volare e adora sua madre dall’altro le dice che è una gran rompiscatole e lo pensa davvero. Giorgia spiega tutto, la sua severità, i compiti, il liceo che hanno cambiato ma anche l’università che lei non ha terminato.

Giorgia su Vanity Fair: dalla gravidanza che non arrivava alla severità con suo figlio  

“Ho sofferto perché non rimanevo incinta” è la prima confessione di Giorgia al magazine. Samuel sta per compiere 15 anni ma la cantante da 20 anni non prendeva l’aereo: “Mi ha convinto mio figlio Samuel, non volevo che la mia paura gli impedisse di fare delle cose che fanno tutti. Mi sono fatta forza, abbiamo volato ed è stato bellissimo”.

Il rapporto tra Giorgia e il figlio

“Mi dice che sono un po’ rompiballe perché chiedo di riordinare o fare i compiti. Studiamo insieme… Abbiamo cambiato liceo, ora facciamo uno scientifico vicino a casa. Mi ha detto: preferisco andare a scuola fino alle 8 di sera piuttosto che studiare con te. Sono severa: del resto volevo fare l’insegnante, dopo il liceo linguistico ero avviatissima alla facoltà di Lingue”.

Giorgia però non ha completato il suo percorso: “Niente, andavo a fare i soundcheck con i libri sotto il braccio e dopo Sanremo non ce l’ho fatta più a studiare. Mi sono fermata a sei esami”.

Il matrimonio con Emanuel Lo

L’hanno già detto entrambi che la proposta c’è stata, che il coreografo e ballerino le ha dato l’anello ma poi è successo qualcosa o qualcosa non è successo: nessuno dei due è andato oltre, nessuno ha organizzato. E adesso lei non sa se ne ha voglia: “Non lo so, poi mi tocca occuparmene e ho da fà. E poi me lo deve chiedere lui, perché io sono femminista, ma almeno quello… Famo già tutto noi…”.

Però si amano tanto anche se non è sempre semplice: “Penso che un rapporto vada nutrito ogni giorno, non do niente per scontato. Il che da una parte è positivo, dall’altra sembra sempre che ci conosciamo da cinque minuti. Di recente mi ha detto: ‘Bello eh? Ma che fatica!’. Comunque, seriamente: ci deve essere la lucina interiore. Quella cosa dentro che ti emoziona quando l’altro torna a casa la sera anche se lo hai visto al mattino. Se è spenta, è un problema”.

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