Pippo Baudo contro Katia Ricciarelli, per lui il rapporto è completamente chiuso
Pippo Baudo in un'intervista al Corriere della Sera spiega il suo punto di vista, il perché Katia Ricciarelli parla ancora del loro matrimonio e lui no
Da quando Pippo Baudo e Katia Ricciarelli hanno divorziato abbiamo sempre sentito un’unica campana, quella della cantante lirica ed attrice parlare non benissimo del suo ex marito. Katia Ricciarelli più volte durante le interviste in tv e sui settimanali ha confidato di non saper il perché Pippo Baudo sia sparito per sempre dalla sua vita. In questo modo la Ricciarelli tra sottili accuse e tentativi di riavvicinarsi a Baudo ha un po’ creato il pregiudizio in tutti che fosse il presentatore il colpevole di tale distacco. Dopo tante chiacchiere adesso è Pippo che dice la sua e in tal modo desidera forse zittire la ex moglie.
Al Corriere della Sera il conduttore storico parla prima delle sue relazioni sentimentali in generale: “Ho avuto pochi rapporti. Non sono stato uno sciupa femmine ma le donne con cui mi sono accompagnato hanno lasciato segni notevoli. Amo profondamente e quando il rapporto finisce mi lascia sempre una cicatrice. Ma non sono di quelli che restano amici: no, non mi piace, lo trovo sentimentaloide, triste e malinconico” E già si comprende quale sia il suo pensiero, una quasi riposta alla domanda di tutti, poi polemico parla del perché il suo matrimonio con Katia susciti ancora curiosità: “Perché è durata 18 anni. E poi è lei che la rende viva: per me il rapporto è completamente chiuso, lei invece ne parla sempre, mi rivolge appelli, qualche volta per attaccarmi, qualche volta per avvicinarsi. Io ritengo che quando una porta è chiusa – e si è chiusa per motivi seri profondi -, è chiusa”.
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La Ricciarelli risponderà o farà finta di niente? Baudo nell’intervista ha anche parlato della sua famiglia, dei figli Tiziana che oggi ha 45 anni ma anche di Alessandro Formosa: “Lui è nato fuori dal letto ufficiale. Ho dovuto fare un esame del dna. Oggi ci sentiamo, ci vediamo. Ma è stato un trauma per me: incontrare un figlio quando ha già 40 anni e abbracciarlo alla fine del riconoscimento, davanti all’ufficiale dell’anagrafe, è stata una botta dal punto di vista psicologico molto forte. Ora c’è un rapporto sereno, anche tra fratelli, ma al momento è stato traumatizzante”.