Carolina Marconi: “Se avessi fatto la mammografia prima mi sarei salvata”
Carolina Marconi confessa il suo errore, quello che fanno tante donne. Se solo avesse fatto prima quella mammografia
Carolina Marconi conosce bene la paura dei controlli dopo avere avuto un tumore al seno. Sui social e in tv ha raccontato tutto della sua storia ma sa di avere commesso un errore, una leggerezza per cui paga ancora il prezzo. Di recente Carolina Marconi si è sottoposta ai controlli medici necessari accertare che il cancro non fosse tornato.
Altro terrore, c’era qualcosa al fegato, è in attesa dei risultati ma intanto alla rivista Gente confida che se avesse fatto prima la mammografia la prima volta quando si è ammalata avrebbe evitato tanto dolore, tutti i problemi, anche la sofferenza di chi le sta sempre accanto. Carolina Marconi usa la sua esperienza per ricordare ancora una volta alle donne che la prevenzione salva la vita.
I controlli fatti in ritardo
Dopo avere lottato e sconfitto il tumore al seno a Carolina Marconi è stato confermato che se si fosse controllata prima avrebbe evitato tutto.
Quando mi hanno trovato un tumore al seno non avevo fatto una prevenzione corretta: c’era il Covid, avrei potuto fare i controlli regolari con mascherina e tutte le precauzioni necessarie, ma ho avuto paura e ho ritardato la mammografia – ha lasciato passasse troppo tempo – L’ho fatta a due anni e mezzo dalla precedente: ho scoperto dopo che se l’avessi fatta solo un anno e mezzo prima mi sarei salvata da tumore, chemioterapia, asportazione di 13 linfonodi e mastectomia totale
Le protesi al seno hanno influito
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Non è solo l’aver fatto i controlli in ritardo; Carolina Marconi pensa che anche le protesi al seno abbiamo influito. Non è ha la certezza ma è decisa ad andare fino in fondo, vuole sapere tutto.
Prima di ammalarmi avevo delle protesi al seno, e forse hanno influito anche quelle, cercherò di capire meglio. In ogni caso il mio tumore, che era molto aggressivo ma anche molto piccolo, non si è visto bene subito da mammografia ed ecografia. C’è voluta una risonanza perché venisse diagnosticato. Per questo dico: ‘Ragazze, se avete delle protesi al seno, siate ancora più attente’
Il compagno e il desiderio di un figlio
Tra le persone che non l’hanno mai lasciata sola c’è il suo compagno, Alessandro Tulli. Vorrebbero tanto avere un figlio ma non è così semplice. Per cinque anni deve seguire una terapia ormonale che le ha interrotto il ciclo. Purtroppo, dovrà attendere la fine della terapia. Le dispiace anche per Alessandro, conosce quanto voglia avere un figlio. Si guardano negli occhi e non hanno bisogno di dirsi niente. Hanno pensato all’adozione ma c’è un’assurda legge che limita le madri che hanno avuto un tumore.