Giorgia Soleri a Storie italiane: la sua battaglia per la legge sulla vulvodinia come patologia invalidante
Giorgia Soleri a Storie Italiane racconta la sua battaglia per una legge che riconosca la vulvodinia una malattia invalidante
Tra i protagonisti della puntata di Storie Italiane in onda oggi, anche Giorgia Soleri, influencer che si batte da tempo per diverse battaglie. Oggi, nel programma di rai 1, ha parlato anche di una di queste. In diretta con Eleonora Daniele ha parlato della vulvodinia e della neuropatia del pudendo, ricordando di avere presentato una proposta di legge per riconoscere questa patologia cronica e invalidante. Non è la prima volta che Giorgia Soleri va in tv per parlarne ed è anche giusto che a tematiche di questo genere, venga dato lo spazio giusto. Il pubblico che stava seguendo il programma della Daniele ha però notato che la presenza di Giorgia, è stata fortemente accostata alla figura di Damiano dei Maneskin, suo fidanzato. Sono stanti tanti i telespettatori, con i commenti sui social, a far notare che Giorgia dovrebbe essere presentata in tv per le sue idee e per le sue battaglie, non sempre accostata al nome del cantante. Purtroppo succede, come è anche vero che i meccanismi televisivi, danno spazio ad alcune storie, invece che ad altre, anche per questi motivi.
Ma torniamo a parlare della battaglia di Giorgia e di quello che ha raccontato oggi nello studio di Rai 1.
Giorgia Soleri a Storie Italiane
Nello studio di Rai 1, parlando della vulvodinia, la Soleri ha spiegato: “Si tratta di una malattia che colpisce il nervo della zona genitale. Io avevo una sensazione di cistite, di dolore e di urgenza minzionale. In più, provavo dolore e bruciore nella zona vulvare. Le stime, al ribasso tra l’altro, ci dicono che la vulvodinia colpisce una donna su sette.”
Poi ha aggiunto che si tratta di un argomento di cui si parla davvero molto poco, ed è anche per questo importante che in tv ci sia più spazio per argomenti di questo genere. Giorgia ha spiegato: “ Perché se ne parla così poco? C’è sicuramente una sorta di imbarazzo, ma nel mondo della medicina il corpo femminile fino a 50 anni fa era studiato solo per la sua funzione riproduttiva. Quando io rivelavo di provare dolore durante i rapporti, alcuni medici mi dicevano di cambiare partner o di bere un bicchiere di vino”.
Giorgia sa bene quello di cui parla, avendone appunto sofferto ed è per questo che ha deciso di combattere questa battaglia. Nello studio di Rai 1 ha anche raccontato: “Il dolore è stato talmente forte da causarmi la compressione del nervo sciatico. Sono stata due mesi sdraiata a letto, non riuscivo neppure a mettere i piedi per terra”.