Miriam Leone torna single a 30 anni: sono rinata donna
Miriam Leone torna single a 30 anni: sono rinata donna. Le sue dichiarazioni nell'intervista per Vanity Fair
L’abbiamo vista nella prima puntata de I Medici bella come poche, sensuale, sorridente, intrigante. Miriam Leone è davvero una delle attrici italiane più belle e anche brave, bisogna ammetterlo. Ma se da un lato le gioie professionali sono tante, la vita privata regala qualche delusione. Nella sua ultima intervista per Vanity Fair la Leone ha spiegato che la sua storia, durata più di 3 anni con Davide Dileo, in arte Boosta, tastierista dei Subsonica, è finita. L’attrice ne parla a molti mesi dalla rottura della relazione e spiega cosa si prova a essere single a 30 anni.
Le parole di Miriam Leone nella sua intervista per Vanity Fair: “E’ stata la storia più lunga. Ma è finita da un anno, e oggi sono completamente da un’altra parte. Una nuova Miriam, perché ritrovarsi single a trent’anni è diverso che a venti: a rinascere è una donna.”
Per Miriam non ci sono però limiti a quello che potrebbe succedere nella sua vita provata e si aspetta di tutto anche perchè lei è abituata a conoscere l’amore vero da diversi punti di vista. I suoi nonni sono di una generazione diversa dalla nostra dalla quale lei ha comunque appreso moltissimo e ha diversi riferimenti anche da parte dei suoi genitori. Sua mamma e suo papà infatti hanno una differenza di età notevole ma si amano e il frutto del loro amore è stata proprio Miriam.
E in questa intervista Miriam parla proprio molto del rapporto che ha con i suoi genitori. Sua mamma e suo papà si sono conosciuti a scuola: lei era l’allieva, lui l’insegnante. Lei è una donna degli anni 60, lui degli anni 40. E questa differenza di generazione si è sentita anche nell’educazione che hanno poi dato alla bella attrice.
Commenta Miriam: “Sono diversissimi. Quando sono nata mamma aveva 19 anni, una bambina. Solo da grande ho capito che non è normale avere una madre che gioca a vestire le bambole, balla e canta tutto il tempo con te: era spensierata, per niente ansiosa.”
Diverso invece il papà che oggi, forse si è reso conto di aver viziato poco la sua piccina: “Papà invece era il classico padre professore, che ti mette alla prova: mi regalava solo libri, per compiacerlo ho imparato a leggere a quattro anni. Non era protettivo: se gli chiedevo aiuto con le versioni di latino, che lui conosceva a memoria, mi passava il vocabolario: “Trovi tutto qui”. E se tornavo a casa in lacrime perché a scuola Denise, una bambina grande e grossa, mi menava tutti i giorni, mi diceva che dovevamo chiarirci tra noi.”