Marco Columbro dopo l’emorragia cerebrale nessuno l’ha più voluto in tv
Amaro lo sfogo di Marco Columbro che dopo il brutto periodo non è stato più chiamato a condurre in tv. La sua vita oggi è il teatro ma fa male pensare che per la tv lui sia già morto
Chi 14 anni fa seguiva Marco Columbro nelle sue trasmissioni, tutte di successo, chissà se avverte la mancanza in tv di una persona ironica, colta, divertente, garbata… Sembra che non l’avvertano gli addetti al lavoro, le persone contro cui oggi Marco Columbro punta il dito perché colpevoli della sua “morte televisiva”. Lui che adesso calca il palchi dei teatri racconta come è cambiata la sua vita dai giorni drammatici un cui una emorragia cerebrale gli salvò la vita. Quattordici anni fa “per la televisione sono morto. E avrei potuto esserlo sul serio, in effetti. Invece sono vivo e vegeto. Per tutti. Tranne che per la tv” racconta Columbro a Il Giornale.
Con la commedia “Alla stessa ora il prossimo anno” al fianco di Gaia De Laurentis, Marco è tornato in teatro ma sogna ancora la tv, lo stare davanti alle telecamere, il lavoro che faceva prima. Columbro ricorda quel giorno del 2001 quando era all’apice della sua carriera: “…all’improvviso fui colpito da un’emorragia cerebrale. In realtà si trattò un colpo di fortuna: proprio grazie a quell’emorragia, infatti, scoprirono che nel mio cervello covava qualcosa di ben più grave. Un aneurisma. Come dinamite pronta a esplodere. Me ne liberarono e mi salvarono la vita”.
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In breve tempo si riprese, quell’episodio non lasciò strascichi ma sul lavoro in tv calò il buio totale. Per la tv era come se Marco fosse già morto: “Nessuno più m’ha cercato. Mi hanno dimenticato totalmente. Di punto in bianco ero semplicemente sparito. E sono spariti pure loro”. L’unica collega che gli è stato accanto è Lorella Cuccarini a cui è da sempre molto legato. Oggi va in scena in teatro e il presentatore che seguivamo in tv ridendo si accontenta di guadagnare un millesimo rispetto a prima: “Ma pazienza. Finché dura c’è avventura”, conclude.
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