Il giorno della memoria con la Rai: gli appuntamenti da non perdere
La Rai ricorda il giorno della memoria con una settimana di appuntamenti sui canali tematici: ecco cosa potremo vedere in questo palinsesto speciale
Il 27 gennaio è il giorno della memoria. Tutto il mondo si ferma per qualche minuto per ricordare quello che è stato. Più volte diremo e scriveremo “per non dimenticare”. La Rai ha deciso di utilizzare al meglio due dei suoi canali tematici, parliamo di Rai 5 e di Rai storia per ricordare e per non smettere di pensare a quello che è stato. Sono i giorni della Shoa, un termine che sentiremo ripetere tanto in questa settimana. E allora la Rai ha pensato, come potrete leggere nel comunicato ufficiale a una sorta di “settimana della memoria” che parte proprio oggi con film, documentari, interviste e momenti imperdibili che ci ricordano tutto quello che successe negli anni grigi prima e durante la seconda guerra mondiale.
In ricordo della Shoa: la programmazione di Rai 5 e Rai storia
Quella che la Rai ha definito la giornata della memoria si apre nella serata dedicata al documentario d’autore, venerdì 24 gennaio alle 21.15, con “La strada di Levi”, nel quale Davide Ferrario e Marco Belponti ripercorrono l’itinerario compiuto da Primo Levi per tornare a Torino, una volta liberato dal campo di concentramento di Auschwitz. Un viaggio attraverso Polonia, Ucraina, Moldavia, Romania, Ungheria, Slovacchia, Austria e Germania, poi raccontato nel libro “La tregua”.
Si continua, poi, sabato 25 gennaio alle 21.15, con un’inedita produzione televisiva dello spettacolo “Ladro di razza”, con Massimo Dapporto, Susanna Marcomeni e Blas Rovìca Rey, tratto da un testo di Gianni Clementi, con la regia di Marco Mattolini. Si ispira alla grande tradizione del cinema neorealista, indagando un particolare momento della nostra storia, quello della Seconda Guerra Mondiale, con una Roma ridotta allo stremo, ma ancora capace di un sussulto di orgoglio.
Domenica 26 sono in programma i docu-film “La pianista bambina” (ore 6.45), storia di due piccole pianiste ucraine che con l’invasione dei tedeschi scopriranno gli orrori della guerra, e “Segni di pace ad Auschwitz in un giorno di sole” (ore 7.55), un viaggio nelle grandi religioni mondiali dentro i campi di sterminio di Auschwitz – Birkenau.
Lunedì 27 gennaio alle 20.00, in diretta dalla Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, il concerto “I violini della speranza”. Suoneranno insieme, per la prima volta in Italia, dodici violini e un violoncello sopravvissuti alla Shoah, ritrovati e restaurati dal liutaio israeliano Amnon Weinstein. Un evento organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme all’Università Ebraica di Gerusalemme e all’Associazione BrainCircleItalia, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dopo il concerto, la serata prosegue con il film-documentario “Suoni dal silenzio” di Roberto Olla. Un racconto che parte dal ritrovamento negli archivi militari e inglesi delle pellicole originali girate dai cineoperatori Alleati durante la liberazione dei lager nazisti. Si chiude alle 23.00 con la replica de “La pianista bambina”.
L’ultimo appuntamento della “settimana della memoria” di Rai5 è mercoledì 29 gennaio alle 21.15 con “Ascoltami bene”, spettacolo teatrale liberamente tratto dalle lettere e dai diari di Etty Hillesum, giovane olandese nata da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica e morta ad Auschwitz nel novembre del 1943.
Già da venerdì 24 gennaio, anche Rai Educational ricorda l’Olocausto. Su Rai Storia, alle 21.15, va in onda “L’Olocausto segreto”, la cronologia delle tappe che hanno segnato l’aggravarsi della situazione ebraica, dalla violenza nelle strade alla violenza ufficiale e legalizzata, con strategie antisemite e la deportazione in campi di concentramento. “A rendere peculiare l’Olocausto – spiega lo storico Terry Charm – è il fatto che si trattò di un tentativo deliberato da parte del Governo legalmente costituito ed eletto della Germania nazista, di sterminare e spazzare via l’intera popolazione ebraica. Ogni singolo ebreo su cui potevano mettere le mani veniva condannato a morte. E, a prescindere da quanto tempo sopravvivesse o meno, ogni ebreo era segnato e destinato a morire”.