Salvo Sottile critica il day time e parla degli ascolti bassi di Linea Gialla
Salvo Sottile si racconta a Reputascion: parla di Linea Gialla, del suo addio a Mediaset e critica aspramente i programmi in onda nel daytime
Un Salvo Sottile che si mostra per quello che è. Questa è l’immagine che il giornalista Andrea Scanzi ci ha dato dell’accigliato più famoso di Italia durante l’intervista per Reputescion. Parla di tutto Salvo: dal suo addio a Mediaset al suo esordio come giornalista del Tg5 passando per Quarto Grado e Linea Gialla. Non mancano poi le critiche ai programmi che vanno in onda durante la giornata, i famosi contenitori del “day time” che, secondo il giornalista di La7, mescolano troppe cose insieme perdendosi dei pezzi per strada.
Sottile, c’è chi lo ama e c’è chi lo odia. Spesso si pensa che in tv finga e indossi una maschera per apparire in un determinato modo. Lui però dice di essere sempre così, forse in televisione appare accigliato, come Fiorello lo ama definire ma nella vita di tutti i giorni è un uomo che ama divertirsi. L’imitazione che Fiorello ha fatto di lui è tra le cose che più gli piacciono, i due sono amici da anni e, diversamente da altre amicizie vip ( questo è un nostro commento), questo legame sembra andare oltre la visibilità televisiva…
Ma andiamo al nocciolo della questione, ecco il suo commento su quello che si vede in tv durante la fascia del daytime
Programmi come Linea Gialla, o come quello che facevo prima quando lo facevo io, hanno una mission ben precisa. I programmi di daytime, non dico quello della D’Urso in particolare, parlano di tutto. Io, a differenza del daytime, non mi posso mettere con la chitarra a suonare o suggerire al telespettatore quale vino bere. Secondo me ogni programma deve avere un suo indirizzo, un suo campo di operazione ben preciso. Linea Gialla ha quell’indirizzo lì. A differenza del programma precedente entra anche su altri fatti di cronaca, come la Terra dei fuochi, baby squillo, i veleni al laboratorio di farmacia di Catania.
Be, ci sembra molto interessante il fatto che abbia citato la D’Urso. Già, erano grandi amici una volta ma adesso sono divisi da qualche problemuccio di troppo.
Commenta invece così i dati d’ascolto
Linea Gialla è partito da due mesi, sapevamo che sarebbe stata un’impresa difficile. La maggioranza del mio pubblico è al Sud e La7 al sud si vede in alcuni punti sì, in altri meno. La mission mia e dell’editore è fare un programma che ha bisogno di tempo per crescere, Crozza e la Bignardi sono stati per anni al 2% e al 3%. Io con Linea Gialla, senza cercare pubblico fighetto, do cose leggermente diverse rispetto agli altri. Ci proverò nel corso di quest’anno. Fare bilanci dopo due mesi è presto. Io spero di avere ancora un po’ tempo. Il mio editore, Cairo, mi è sempre stato vicino e mi supporta, mi sta dando tutta una serie di strumenti per cercare di far crescere il programma. Io spero di non deluderlo, mi ha dato una possibilità nel momento in cui tutti quanti mi hanno chiuso le porte perché io stesso mi sono chiuso fuori