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Questi siamo noi, Roberto Vecchioni in lacrime (VIDEO)

Roberto Vecchioni e Gigi D'Alessio insieme per Questi siamo noi: le lacrime del cantautore che sceglie di cantare Ho conosciuto il dolore

Un momento davvero molto emozionante quello che ha visto ieri protagonista Roberto Vecchioni nello show musicale di Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo “Questi siamo noi“. Vecchioni ha prima cantato dei brani in napoletano e poi ha duettato con Gigi in Luci a San Siro. Il momento però che ci ha fatto sicuramente emozionare di più è stato quello dedicato alla nostra terra. La terra dei fuochi che continua a bruciare e a uccidere chi ancora non è neppure nato e le terre devastate dall’acqua, dalle frane, dal maltempo, la Sardegna come la Calabria. Roberto Vecchioni ha scelto di cantare “Ho conosciuto il dolore” ( alla fine del post troverete il video) per dare il suo messaggio di affetto alla nostra terra quella che amiamo ma quella contro cui abbiamo fatto qualcosa, mancando di rispetto e che oggi ci presenta i conto.

In lacrime dopo aver cantato il brano Roberto si è commosso stringendo forte Gigi D’Alessio. Noi non aggiungiamo altro, vi lasciamo al testo del brano cantato ieri da Vecchioni.

Ho conosciuto il dolore
(di persona, s’intende)
e lui mi ha conosciuto:
siamo amici da sempre,
io non l’ho mai perduto;
lui tanto meno,
che anzi si sente come finito
se, per un giorno solo,
non mi vede o non mi sente.
Ho conosciuto il dolore
e mi è sembrato ridicolo,
quando gli dò di gomito,
quando gli dico in faccia:
”Ma a chi vuoi far paura?”
Ho conosciuto il dolore:
ed era il figlio malato,
la ragazza perduta all’orizzonte,
il sogno strozzato,
l’indifferenza del mondo alla fame,
alla povertà, alla vita…
il brigante nell’angolo
nascosto vigliacco battuto tumore
Dio, che non c’era
e giurava di esserci, ah se giurava, di esserci….e non c’era
ho conosciuto il dolore
e l’ho preso a colpi di canzoni e parole
per farlo tremare,
per farlo impallidire,
per farlo tornare all’angolo,
cosi pieno di botte,
cosi massacrato stordito imballato…
cosi sputtanato che al segnale del gong
saltò fuori dal ring e non si fece mai piu
mai piu vedere
Poi l\’ho fermato in un bar,
che neanche lo conosceva la gente;
l’ho fermato per dirgli:
“Con me non puoi niente!”
Ho conosciuto il dolore
e ho avuto pietà di lui,
della sua solitudine,
delle sue dita da ragno
di essere condannato al suo mestiere
condannato al suo dolore;
l’ho guardato negli occhi,
che sono voragini e strappi
di sogni infranti: respiri interrotti
ultime stelle di disperati amanti
-Ti vuoi fermare un momento?- gli ho chiesto –
insomma vuoi smetterla di nasconderti? Ti vuoi sedere?
Per una volta ascoltami!! Ascoltami
…. e non fiatare! –
Hai fatto di tutto
per disarmarmi la vita
e non sai, non puoi sapere
che mi passi come un’ombra sottile sfiorente,
appena-appena toccante,
e non hai vie d’uscita
perché, nel cuore appreso,
in questo attendere
anche in un solo attimo,
l’emozione di amici che partono,
figli che nascono,
sogni che corrono nel mio presente,
io sono vivo
e tu, mio dolore,
non conti un cazzo di niente

Ti ho conosciuto dolore in una notte di inverno
una di quelle notti che assomigliano a un giorno
Ma in mezzo alle stelle invisibili e spente
io sono un uomo….e tu non sei un cazzo di niente

CLICCA QUI PER IL VIDEO



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