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La rivelazione di Achille Costacurta: “chiuso in un centro penale”

Achille Costacurta torna sui social e racconta del suo periodo passato in un centro penale, prima era stato in una comunità

achille costacurta

Achille Costacurta è stato in qualche modo protagonista delle cronache di queste ultime settimane. Appena batte un colpo sui social, si trema perchè potrebbe succedere di tutto. Nelle ultime ore, il figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta, ha voluto raccontare qualcosa della sua vita, anche per rispondere alle tante accuse di chi dice che è solo un figlio di papà che non fa nulla nella vita. Ha spiegato che in passato ha lavorato e che presto riprenderà a studiare. Poi ha raccontato qualcosa di cui non aveva mai parlato prima.

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“Le polemiche? Faccio errori come tutti, ma sono un bravo ragazzo. Nella vita ho fatto tante cose, ho fritto in un bar, poi ho lavorato in ufficio. Poi ora mi sono fermato per pensare, il 3 ho un’udienza, poi vado a riscrivermi al liceo” ha spiegato in una diretta su TikTok Achille.

La confessione di Achille Costacurta

 “Sono stato un anno e sette mesi in un centro penale a Parma. Eravamo ragazzi di tutte le età, in camere da 4 ed eravamo in 30. Loro dal sert prendevano 160 Euro a persona e a noi davano massimo un cucchiaino di parmigiano a pranzo e uno a cena, il ketchup e la maionese solo il sabato e la domenica, le bibite solo nei festivi. Il pomodoro che usavano per fare la pasta… perché io sono stato in cucina e nell’orto, poi però ho usato il trattore di notte e mi hanno tolto questa possibilità. Però sbagliando si impara e per fortuna l’ho capito adesso, meglio ora che a 50 anni” ha raccontato Achille Costacurta che ha anche spiegato che presto racconterà molto altro in un libro.

Non solo un centro penale ma anche una comunità: “Non potevo uscire e non potevo fare nulla. Ci sono stato dai 15 ai 17 anni. Sveglia alle 7:30, se tu alle 7:45 non eri già a fare colazione avevi una sigaretta in meno, ne avevamo dieci al giorno. Se tutti i partecipanti non erano in fila, non facevano mangiare nessuno. Facevano arrabbiare tutti con chi sbagliava. Robe assurde. Era un posto gestito dalla chiesa. Però questa esperienza dura mi è servita, ma la mia testa è un po’ matta e ogni tanto ci ricasco” ha raccontato su TikTok Achille Costacurta.

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