Maddalena Corvaglia insiste e parla di Imane Khelif al maschile
Maddalena Corvaglia torna sui social per spiegare che per lei Imane Khelif è un uomo e chi sono le vittime
Maddalena Corvaglia non ci sta a non avere ragione ed è appena torna con le sue storie Instagram per spiegare le sue convinzioni. L’errore più grande però lo commette subito parlando di Imane Khelif al maschile, convinta che la pugile sia un uomo. A nemmeno 24 ore dal video che ha scatenato contro di lei un mare di commenti negativi, Maddalena Corvaglia parla di confusione ma non si rende conto che è lei la più confusa. Chiede a tutti di non cascarsi e fa riferimento alla pandemia, chiede a tutti di non lasciarsi convincere perché anche per quanto riguarda Imane è tutto architettato per metterci l’uno contro l’altro. Il punto è che l’ex velina sbaglia il bersaglio, potrebbe essere vero che siamo tutti vittime ma continua a dire che Imane è un uomo.
Maddalena Corvaglia continua a dire che Imane Khelif è un uomo
Nel video di ieri aveva detto: “Se un uomo che si identifica in una donna ha il diritto di combattere alle Olimpiadi contro una donna, allora un bambino che si identifica in un adulto ha il diritto di guidare una macchina e acquistare bevande alcoliche?” queste frase e altri esempi che Maddalena Corvaglia ha poi supportato con vari articoli e video hanno fatto scatenare la polemica e commenti aggressivi che lei stessa ha dovuto bloccare. Ma adesso rilancia ancora, torna sull’argomento e non è decisa a mollare, argomenta ciò che ieri ha scatenato ma continua a parlare di Imane Khelif al maschile. Per lei è un uomo, non ha evidentemente capito ciò che in tanti hanno cercato di spiegarle. Imane è una donna, è una pugile ma Maddalena Corvaglia spiega il suo punto di vista:
“Sono felicissima di vedere che in tanti avete compreso le mie parole. Per gli altri vedo che c’è parecchia confusione e tanto tanto odio ingiustificato – prosegue – “Non lasciatevi convincere questa volta che il genere e l’orientamento sessuale debbano dividerci e metterci gli uni contro gli altri. Non fidatevi degli avvoltoi. Noi facciamo parte di quella generazione che il rispetto non lo ostentavano perché era ovvio che ci fosse verso chiunque. Quella generazione che non si è mai domandata se Freddie Mercury, Boy George, i Bee Gees, i Cugini di Campana fossero etero o gay o trans, perché per noi erano dei musicisti…”.
Ed ecco che arriva ai giorni nostri, alle Olimpiadi 2024, a Imane Khelif: “Io penso che Imane Khelif sia vittima di un sistema che lo ha usato per trasformare un evento sportivo sano, inclusivo e all’insegna del rispetto e della pace in un circo distopico, intriso di odio e di cattivo gusto che ha sbattuto in prima pagina e vivisezionato la vita di un povero atleta che meritava solo di essere ricordato alle Olimpiadi di Parigi 2024 per le sue prestazioni atletiche non per il suo genere, il cromosoma, l’orientamento sessuale…”.
>>>> Maddalena Corvaglia travolta dalle critiche
Il seguito è tutto giusto ma è l’idea di partenza che resta sbagliata mentre continua a dire che Imane non è una donna. “C’è così tanto dolore nel percorso di una persona che decide di cambiare genere e sesso che spettacolarizzare, sovraesporre la sua vita come è stato fatto con questo pugile è da sciacalli”.
Poi conclude:
Diffidate dai falsi moralisti e non giudicate seduti sulle vostre poltrone, diffidate da chi vi rende aggressivi, diffidate da chi inneggia la tolleranza e fa scaturire non tolleranza. Le vittime di questi esperti di informazione guardate che siete voi eh, non noi! Noi siamo il mezzo con cui fomentano il vostro odio. Siamo tutti esseri umani e siamo stati creati tutti per convivere in pace. Essere nati è un miracolo, non sprecate un minuto solo di questo miracolo della vita. Ognuno di noi affronta la propria battaglia per cui portate rispetto per quella degli altri. Siate gentili. E se potete fate un tuffo al mare che quello rimette sempre tutto a posto. Vi voglio bene