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La confessione di Selvaggia Lucarelli: “piango spesso e ho un sacco di nemici”

Selvaggia Lucarelli racconta molto di se stessa a Gianluca Gazzoli e non solo di Fedez e Chiara Ferragni

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Selvaggia Lucarelli ha raccontato molto di se stessa nel podcast THE BSMT di Gianluca Gazzoli e non solo cosa pensa di Fedez e Chiara Ferragni, se li ha mai sentiti , chi reputa il migliore tra loro due o altro. La giornalista 49enne ha confessato la sua sensibilità, cosa che nasconde bene dietro le sue inchieste, dietro le verità che scopre e i giudizi che riserva. E’ proprio la sua sensibilità che la muove, che la porta ad accollarsi quelle che lei stessa definisce delle “rotture di co****ni”. “A me fa stare male fisicamente assistere alle ingiustizie. Provo un dolore fisico” ed ecco che deve agire mentre sarebbe più semplice per lei fare altro ed eviterebbe anche tutta la lista di nemici che si è fatta.

La confessione di Selvaggia Lucarelli: “piango spesso. Ho un sacco di nemici”

“Se io non fossi sensibile non mi batterei così tanto perché ci sia giustizia in tanti campi e farei una vita più comoda se non lasciassi scorrere le cose. Io potrei avere molto di più di quello che ho, perché sono abbastanza intelligente per guadagnare delle cose molto alte senza dover faticare e avere nemici”.

Che abbia un bel numero di nemici è facile da immaginare: “io ho un sacco di nemici, queste cose mi costano tanto a livello professionale, perché poi mi scartano quando c’è da scegliere il protagonista di una cosa” la tengono fuori perché poi rompe.

Io in realtà sono molto sensibile, piango spesso e mi commuovo tantissimo, il mio fidanzato lo sa. Io partecipo tanto alle cose degli altri, partecipo tanto al dolore degli altri, la causa animalista mi appassiona moltissimo, non riesco a guardare tante immagini. Empatizzo tanto con le persone

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Selvaggia Lucarelli racconta cosa è accaduto un po’ di tempo fa: “sono andata a presentare il mio nuovo libro ai venditori, che racconta invece una storia drammatica. Ero davanti a tutti questi venditori in una situazione molto formale, in questa sala con questo silenzio gelido e formale. Io inizio a raccontare questa storia e inizio a piangere, perché è una storia che mi ha coinvolta così tanto nella mia vita professionale. Avranno detto: allora Selvaggia Lucarelli non è un cyborg. Esiste una sua parte più delicata. Piango tanto, sono molto sensibile. Ma piango più per gli altri che per me”.

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