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Simona Ventura pensa alla sua esperienza colpita dalla tragedia del neonato morto in ospedale

Simona Ventura racconta la sua esperienza e non riesce a smettere di pensare alla tragedia del neonato morto in ospedale a Roma

Simona ventura neonato

Simona Ventura colpita dalla tragica notizia del neonato morto in ospedale, al Pertini, a Roma, ha scritto un post, ha parlato della tragedia che ha fatto male a tutti, soprattutto alle mamme. Il piccolo è morto tra le braccia della sua mamma, soffocato e adesso a lei che era così felice di avere messo al mondo suo figlio resta tutto lo strazio. Simona Ventura leggendo la notizia è tornata con la mente al passato ed è ciò che hanno fatto tante mamme, più fortunate. Chissà a quante mamme sarà capitato di addormentarsi senza accorgersene con il bebè tra le braccia, stanche perché un parto e occuparsi di un neonato tolgono le forze. Chissà quante mamme avranno ripensato alle volte che si sono addormentate nel lettone con il piccolino accanto. Non è sempre tutto così facile, nel caso della mamma del piccolo morto nell’ospedale Pertini è tutto così assurdo ma Simona Ventura non fa che pensare a quanto accaduto e non fa che pensare a lei con i suoi figli appena nati tra le braccia. Pensa a chi avrebbe dovuto fare di più e spera che non accada mai più, che adesso tutti faranno sempre più attenzione perché capiterà sempre che una mamma stremata si addormenti.

Simona Ventura, una tragedia che ha colpito tutte le mamme

“La tragedia del neonato morto all’ospedale Pertini di Roma, dove questa piccola e innocente vita è morta soffocata dopo che la sua mamma, spossata dalle molte ore di travaglio, si era addormentata, mi ha molto colpito” scrive Simona Ventura.

“Credo che abbia colpito tutte le mamme che sono tornate più o meno indietro nel tempo, per ricordare cosa avessero fatto nelle ore e nei giorni successivi al parto dei propri figli. Non faccio che pensarci ma – aggiunge –  effettivamente ricordo che i medici mi avessero detto che mai avrei dovuto stare sdraiata nel letto con i figli. Mi rendo conto di essere stato molto fortunata, come fortunate forse, saranno le mamme che da oggi in poi, alla luce di questa tragedia, saranno più seguite e più attente a farsi aiutare”. Non punta il dito contro nessuno ma le sue parole faranno male a molte persone: “Staranno più attente le infermiere, il personale medico delle strutture, seppur numericamente sotto la soglia del fabbisogno. Abbraccio forte questi genitori, nella cui rabbia mi rispecchio e mi riconosco”.

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