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Bufera sui social contro i Ferragnez: il museo chiude al pubblico per loro, bambini restano fuori?

Museum of Dreamers e Ferragnez travolti nella polemica: per il loro evento privato, molti bambini sarebbero rimasti fuori

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Per il momento non ci sono note ufficiali, nessuna comunicazione in merito ma sui social è polemica. Che cosa è successo? Nel mirino di decine di persone, il Museum of Dreamers . Il motivo sarebbe legato alla presenza dei Ferragnez ieri pomeriggio al museo. Chiara ha mostrato sui social di aver passato un pomeriggio di divertimento al museo dei sogni di Milano. Ma sotto la sua foto, sono arrivate decine e decine di commenti di persone che non sono riuscite a entrare nel museo, nonostante avessero dei biglietti già acquistati e prenotati. Basta andare sul profilo di Chiara Ferragni per capire il nocciolo della questione: la visita privata dei Ferragnez, a detta di molti, si sarebbe prolungata più del previsto. Questo ha significato l’impossibilità di molte persone, genitori con i loro figli, all’ingresso. Chi ha deciso di far sentire la sua voce sui social, spiega che non c’è stato nessun avviso. Molte mamme raccontano di aver preso delle ore di permesso da lavoro per accompagnare i loro figli e di aver poi ricevuto una amara sorpresa. All’ultimo momento quindi, non ci sarebbe stata la possibilità di entrare nel museo dei sogni.

Il museo al momento, non ha chiarito come sono andate le cose, conosciamo quindi solo la versione delle persone che sarebbero rimaste fuori dalla struttura senza poter entrare.

Bufera dopo la visita al museo dei sogni sui Ferragnez

Sotto le foto di Chiara Ferragni al museo con i suoi figli, Francesca scrive: “Una grande mancanza di rispetto nei confronti delle famiglie. Una negligenza vergognosa da parte del museo. Non perché si è persone note si ha più diritti o privilegi rispetto agli altri. Molto delusa dal vostro comportamento da persone che si sono montate la testa ma che in realtà vengono dalla provincia come la sottoscritta di . So che il mio messaggio probabilmente cadrà nel vuoto, ma lo faccio per il rispetto che nutro nei confronti di mia figlia, per insegnarle come NON CI SI Comporta e come si deve sempre e comunque dire la propria, quando un atteggiamento non lo riteniamo rispettoso è corretto nei confronti delle persone che ci circondano.” Questa persona ha poi spiegato: “È stata veramente una delusione arrivare ieri al Museo con la nostra prenotazione pagata e sentirci dire che a seguito del “prolungamento del vostro evento privato” non poter accedere. Il museo era completamente chiuso per la vostra presenza. Sono venuta, prendendo permesso dal lavoro e con mia figlia, la quale era desiderosa di entrare e SENZA ALCUN AVVISO dover rinunciare all’accesso perché voi con i vostri bambini siete rimasti all’interno oltre l’orario stabilito.”

Giovanna ha scritto: “Siete vergognosi… oggi avete trattato chi aveva comprato regolarmente il biglietto come persone di serie B e poi con una faccia tosta senza pari li ringraziate per essere venuti definendoli anche i sognatori più belli… vergognatevi voi e loro perché loro decidono e comprano e voi vi piegate senza pensare agli altri…“. Un’altra persona ha scritto: “Oggi era il compleanno di mio nipote. Dopo aver comprato i biglietti l’ho dovuto vedere piangere il giorno del suo 4 compleanno perché voi avete che gli altri non potevano entrare. Vergognatevi ho avuto il cuore spezzato a vederlo così”.

Tantissimi i commenti sotto le foto di Chiara Ferragni e tante offese nei confronti della famiglia. Al momento nessuna dichiarazione da parte di Chiara e Federico.

Nel frattempo anche sotto i post della pagina instagram del museo, sono arrivati commenti: “Ma sul serio Museo dei sogni? Avete fatto un evento privato con la Ferragni all’iltimo minuto annullando l’ingresso a chi aveva regolarmente acquistato il biglietto sfortunatamente proprio nello stesso giorno e orario??! No. dico. Sul serio? Che vergogna“. Ma c’è anche chi scrive: “Se tu fossi realmente informata sapresti che tutto questo “scandalo” si è limitato a totali 30 minuti di attesa, il rimborso integrale del biglietto -che avrebbero potuto comunque usufruire poco dopo, e un omaggio per il disturbo. Adesso no. Dico, sul serio, non credi che il mondo meriti attenzioni su argomenti più grandi e che le vere ingiustizie sono altre? Non provate astio e diffondete amore, il mondo apparirà più bello nonostante i suoi difetti. Cordiali saluti, il Capo Steward.”

La polemica non si placa e i commenti come questo non mancano: “Se i clienti che volevano entrare avessero ricevuto un rimborso giusto ed equo questa polemica non si sarebbe nemmeno creata. A quanto pare quello che avete fatto per rimediare non è stato sufficiente a placare la rabbia che hanno provato i visitatori, e su questo purtroppo non ci potete fare niente. Non si tratta di diffondere odio e astio, ma per una volta di sottolineare ingiustizie – minime o gigantesche che siano – che viviamo ogni giorno, anche per una semplice visita al museo. Non avreste neanche dovuto chiudere senza preavviso, semplice. I vip chiedono di chiudere un’attività al pubblico con preavviso, nel rispetto di tutti. Non ti presenti il giorno stesso chiedendo di chiudere il posto. Se è andata così, avete sbagliato entrambi.

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