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Tiziana Panella positiva al covid dopo la cena di Natale: paura, lacrime e solitudine

Tiziana Panella positiva al covid 19 racconta la sua esperienza in una intervista per il Corriere della sera

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Tre dosi di vaccino, i tamponi negativi e quella voglia di passare il Natale in famiglia, dopo quello che era successo lo scorso anno. Per Tiziana Panella il viaggio verso casa dei suoi genitori con la figlia, felicissima di riabbracciare i suoi cari. Qualcosa però non va nel modo giusto e poche ore dopo la cena della vigilia di Natale inizia l’incubo. Lo racconta dalle pagine del Corriere della sera la giornalista di La7 che spiega quello che sta vivendo in questi giorni, dopo esser risultata positiva al covid 19. E’ il 25 dicembre quando inizia a stare poco bene e ha paura, si isola. Lei è anche una paziente fragile, ha delle patologie pregresse. Sente subito che nel suo corpo c’è qualcosa di diverso. Poi sembra andare meglio…E’ solo una illusione perchè presto tutto peggiora. E oggi la giornalista specifica che chi si contagia, non prende solo un raffreddore, è molto di più.

Tiziana Panella positiva al covid 19 dopo la cena di Natale: il suo racconto

La giornalista ha spiegato:

Quasi subito arriva il maledetto Covid. Parla Mattarella di questa infinita giornata buia, dei medici, della disperazione, delle bare. Comincio a piangere. Piango di paura, di sofferenza fisica, di solitudine. La solitudine può essere una buona compagna di viaggio […]. Conosco la solitudine del cuore e della pelle e lo considero un buon affare, prezzo congruo. Ma la solitudine della malattia è un’altra storia. Sento il sangue che pompa sotto la pelle e la pelle brucia, mi fa male tutto dai reni alle dita delle mani. La gola è piena di spilli, sullo sterno mi hanno piazzato una pietra, la testa è una trottola che gira e pesa. Ho paura.

E ancora:

Guardo la mia camera accogliente e so che se non fossi vaccinata sarei in terapia intensiva. Sento la solitudine di chi ha lottato in altre stanze, magari voleva urlare mentre non aveva aria per respirare. È disperante, per chi è nella stanza, per chi è oltre il vetro. 

Per fortuna, grazie al vaccino, la conduttrice di Tagadà ha visto la luce in fondo al tunnel:

Mi era già successo in passato di sentirmi vicina, vicinissima, al burrone. Guardare giù è terrorizzante, ma il burrone sa blandire. Promette pace, è un imbroglio. Sarà per un’altra volta. Felice anno nuovo, abbiate cura di voi.

In bocca al lupo!

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