Sono 14 le marche di birra sottoposte ad un’attenta analisi perché cancerogene
Sono quattordici i marchi di birra che sono state sottoposte ad una analisi dell’Istituto per l’ambiente di Monaco in quanto hanno all'interno un pesticida cangerogeno
La birra è la bevanda alcolica più diffusa al mondo, ci sono però alcune marche molto diffuse soprattutto in Germania che sarebbero molto pericolose perché ritenute cancerogene. Sono quattordici i marchi di cui parliamo, sono state infatti sottoposte ad una analisi dell’Istituto per l’ambiente di Monaco per verificare i livelli del diserbante glifosato usato normalmente come pesticida e ritenuto cancerogeno. Queste le birre che sono state sottoposte ad analisi: Beck’s, Paulaner, Warsteiner, Krombacher, Oettinger, Bitburger, Veltins, Hasseroeder, Radeberger, Erdinger, Augustiner, Franziskaner, König Pilsener e Jever. Tutte queste birre ben quattordici superano i limiti consentiti per l’acqua potabile. Siamo fra 0,46 e 29,74 microgrammi per litro e nei casi più estremi quasi 300 volte superiori allo 0,1 microgrammi che è il limite consentito dalla legge per l’acqua potabile.
Però non esiste un limite di legge che la birra debba rispettare. Allora, ecco che scattano i pareri contrastanti scientifici sulla pericolosità del diserbante. Lo Iarc (International Agency for Research on Cancer) ha classificato il glifosato come “probabile cancerogeno per l’uomo” nel marzo 2015.
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Per l’Istituto federale per la valutazione del rischio i residui di glifosato nella birra sono “dal punto di vista scientifico plausibili”, dal momento che il glifosato è autorizzato come diserbante. La pericolosità sarebbe sulla quantità che l’organismo umano andrebbe ad assumere; per questo motivo per l’Unione dei birrai tedeschi lo studio non è credibile. Intanto l’allarme è scattato lo stesso e a breve si vedranno i probabili effetti come è stato per l‘allarme carne rossa. Gli ambientalisti hanno subito iniziato la battaglia contro il pesticida accusato di provocare anche la celiachia oltre che i tumori. L’Italia è tra i maggiori consumatori di glifosato previsto nel Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Pan). Ciò significa che tutti i programmi regionali fino al 2020 sosterranno l’utilizzo di un prodotto che sarebbe in correlazione anche con malattie neurodegenerative come il Parkinson.
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