Papa Francesco modifica le regole per la lavanda dei piedi, ammesse anche le donne
Papa Francesco ha disposto la modifica delle regole che disciplinano liturgicamente il tradizionale rito della lavanda dei piedi, nella messa del Giovedì Santo
Papa Francesco ha disposto la modifica delle regole che disciplinano liturgicamente il tradizionale rito della “lavanda dei piedi”, nella messa del Giovedì Santo, prevedendo che per ricevere la lavanda dei piedi che ricorda il gesto fatto da Gesù la sera dell’Ultima cena con gli apostoli non debbano più essere scelti solo uomini o ragazzi, ma che “i pastori della Chiesa possano scegliere i partecipanti al rito tra tutti i membri del Popolo di Dio”, quindi anche donne o ragazze. Il Papa, che quando ha celebrato personalmente il rito della “lavanda dei piedi”, sia prima a Buenos Aires sia poi a Roma, in luoghi come carceri (ad esempio a Rebibbia) o case di accoglienza, ha scelto anche donne o ragazze per la “lavanda dei piedi”.
Nella lettera, a proposito del rito della “lavanda dei piedi”, Papa Francesco esprime “l’intento di migliorarne le modalità di attuazione, affinché esprimano pienamente il significato del gesto compiuto da Gesù nel Cenacolo, il suo donarsi ‘fino alla fine’ per la salvezza del mondo, la sua carità senza confini”.
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Quindi, “dopo attenta ponderazione, sono giunto alla deliberazione – scrive – di apportare un cambiamento nelle rubriche del Messale Romano”. “Dispongo pertanto – prosegue il Papa – che venga modificata la rubrica secondo la quale le persone prescelte per ricevere la Lavanda dei piedi debbano essere uomini o ragazzi, in modo tale che da ora in poi i Pastori della Chiesa possano scegliere i partecipanti al rito tra tutti i membri del Popolo di Dio. Si raccomandi inoltre che ai prescelti venga fornita un’adeguata spiegazione del significato del rito stesso”. Nel decreto che riforma il rito, il cardinale Sarah indica ora che “i pastori possano scegliere un gruppetto di fedeli che rappresenti la varietà e l’unità di ogni porzione del popolo di Dio”. “Tale gruppetto – aggiunge – può constare di uomini e donne, e convenientemente di giovani e anziani, sani e malati, chierici, consacrati, laici”. Anche il numero, quindi, non dovrà essere più obbligatoriamente di 12, ma “un gruppetto”.