Expo 2015 padiglione Mediterraneo: perché la Sicilia si ritira?
Expo 2015, scandalo padiglione Mediterraneo: dopo le polemiche la Sicilia si ritira. Cosa c’è dietro? Ecco le ultime notizie su Expo 2015
Ancora polverone, non solo quello vero ma anche quello metaforico delle polemiche, sul padiglione Mediterraneo a Expo 2015. La notizia dell’ultima ora è che la Sicilia si è ritirata dalla gestione. Quali sono i motivi alla basa di questa clamorosa decisione? A confermarlo è stato il responsabile del cluster Dario Cartabellotta che ha scritto all’organizzazione annunciando formalmente la volontà della Regione di sospendere le attività comuni iniziate nel padiglione insieme ad altri 11 Paesi del Mediterraneo. Colto di sorpresa il commissario dell’Expo Giuseppe Sala.
INAUGURAZIONE EXPO: COSA HA FUNZIONATO E COSA NO
EXPO 2015 ULTIME NEWS: LA DECISIONE DELLA SICILIA- Il padiglione Mediterraneo si è presentato ai pochi visitatori come uno spazio semi vuoto, allagato e sporco. Le foto di Cartabellotta con scopa e paletta erano un segno di protesta contro l’organizzazione. Ma di chi è la colpa? Come prevedibile si assiste ad uno scarica barile reciproco. La questione ruota soprattutto su esigenze di messa in sicurezza del padiglione. E dopo quanto avvenuto nel padiglione Turchia è senza dubbio bene evitare altri incidenti che non mettono in buona luce la manifestazione. Cartabellotta, in quest’ottica, ha individuato le priorità nella messa in sicurezza della zona palco mediante una copertura per evitare che le attrezzature di servizio (nello specifico banchi show – coocking, impianti di luce e amplificazione) si bagnino in caso di pioggia. E’ stata evidenziata inoltre la mancanza di opportuna segnaletica e di pulizia degli spazi comuni oltre che un insufficiente collegamento internet. Lo stesso Cartabellotta è stato commissionato su volontà della giunta Crocetta che ha stabilito la nomina di un comitato di sorveglianza guidato dal capo di gabinetto di Palazzo d’Orleans Giulio Guagliano.. In ordine di tempo l’ultimo attacco a Cartabellotta era giunto da parte dell’assessore Caleca che aveva confermato l’esigenza di controllare il suo operato smentendo la sua iniziativa nel richiedere il comitato di ispezione. In tutto questo a rimetterci sono i visitatori paganti e l’immagine dell’Italia.
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