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La Neve a Giugno è possibile. Andrea Bufano si racconta in un libro

Neve a Giugno è il primo libro di Andrea Bufano. Un libro che non vuole dare lezioni ma che si limita a raccontare la vita del suo protagonista. Un libro come arma per riprendersi la vita e fare i conti con se stessi, senza sentimentalismi e moralismi. Semplicemente per essere.

La storia di Andrea Bufano è una storia terribile. Furto con scasso, rapine, uso di cocaina, dipendenza dal sesso sfrenato e dal gioco d’azzardo. Il curriculum di questo ragazzo è il classico biglietto da visita di quelle persone che è meglio evitare. Andrea Bufano è quel tipo di ragazzo che, soprattutto nei piccoli paesi, viene indicato dalle mamme come la persona che i propri figli non dovrebbero mai frequentare. Per questo modello di società, Andrea Bufano e tutti gli Andrea Bufano del mondo sono destinati ad essere sepolti dallo scorrere della storia. Le poche righe del suo biglietto di presentazione, secondo i canoni di questa società, lo condannano per sempre al dimenticatoio e al girone dei dannati.

Sono le 11 di un sabato piovoso. Arrivo nel parcheggio del campo sportivo di Martano (Lecce)  e chiamo Andrea. Ho avuto con lui dei brevi contattati nei giorni precedenti. Andrea Bufano non è un nome nuovo per me. Avevo seguito la storia di questo ragazzo sepolto nel carcere bolognese della Dozza per un’invasione di campo al termine di un maledetto Lecce Carpi di due anni fa, quando centinaia di tifosi salentini si riversarono in campo dando vita a scene di violenza e teppismo che furono trasmesse in tutta Italia. Andrea allora pagò proprio il suo lungo curriculum. Il colpevole ideale da fornire in pasto all’opinione pubblica. Andrea Bufano non è un nome nuovo per me. Da alcune settimane, infatti, in rete e soprattutto sui social da me frequentati si parla di un libro, Neve a Giugno scritto proprio da questa persona che secondo tanti luoghi comuni non dovrebbe neppure far parte della società. La neve a giugno non può esserci, è una contraddizione in termini. O forse no?

Andrea arriva al nostro appuntamento dopo appena 5 minuti, scusandosi dall’attesa e dicendomi subito che era stato trattenuto dall’organizzazione di alcuni incontri nelle scuole della zona per la presentazione del suo libro. E’ entusiasta Andrea. E’ un entusiasmo contagioso il suo ma…la neve a giugno è una contraddizione in termini. O forse no?

Saltano tutte le regole dell’intervista tradizionale nel bar dove ci spostiamo. Non ci sono scuse sociologiche e caritatevoli nelle parole di Andrea per quella sua storia così terribile. La mia vita è stata caratterizzata e votata all’autodistruzione afferma guardandomi con occhi intensi. E’ un inno al puro nichilismo passivo quello di questo ragazzo che mi racconta di come sia riuscito a trovare la neve a giugno. Nessuno mi ha obbligato ad essere schiavo, mi confida Andrea. La mia debolezza caratteriale è stata la porta di ingresso di continue scelte sbagliate di cui mi assumerò sempre la completa responsabilità. Non ci sono invettive contro una famiglia che non è stata in grado di indirizzare correttamente. Per Andrea Bufano, anzi, la sua famiglia ha sempre fatto fino in fondo (ed anche oltre) il proprio dovere, ricevendo, per lungo tempo, solo delusioni: ho distrutto la mia famiglia mi dice.

E’ una storia terribile quella di Andrea Bufano e quindi anche Neve a Giugno non può che essere una storia drammatica. Cocaina, gioco d’azzardo, una detenzione di 7 anni per alcune rapine nelle banche (ma mai nelle case di privati cittadini mi precisa Andrea), affidamento ai servizi sociali, comunità di recupero, ossessione dal sesso (sono arrivato ad avere 7 donne diverse in una sola sera mi confida ma senza trionfalismi, semplicemente perchè così è andata) e dal gioco di azzardo. Una vita frenetica, senza regole e finalizzata all’autodistruzione mi ripete.

C’è una frase che dice Andrea e che mi colpisce profondamente: l’arresto fu una liberazione.

Arrivano i caffè al tavolino mentre attorno tante persone salutano Andrea e gli chiedono conferma per l’ora e il luogo della presentazione del suo Neve a Giugno. Andrea è preso dal suo racconto, io dalle mie domande, lui, con una umanità e semplicità merce rara di questi tempi si dimentica di zuccherare la sua tazzina e ha un sussulto di disgusto appena le sue labbra toccano il caffè.

andrea bufanoPoi riparte e mi parla di Beatrice (nome inventato). Ogni nichilismo autodistruttivo ha la sua donna penso tra me. Ho amato solo una donna nella mia vita. L’ho conosciuta nel 2011 e con lei ho compreso il senso del sacrifico mi confida Andrea. Grazie a lei ho conosciuto il mare. Brillano gli occhi quando Andrea pronuncia la parola “mare“. Per un salentino il mare è una sorta di pane quotidiano ma questo ragazzo classe 77 di Martano, paese nel cuore del Salento, ha conosciuto il mare solo grazie a Beatrice. E’ un fatto strano, come la neve a giugno penso tra me.

La storia con Beatrice è finita a causa del pregiudizio mi dice Andrea. Ma probabilmente essa si è invece trasformata in qualcosa di nuovo, in un senso di rivalsa e di riconquista, mi permetto di aggiungere io. Doveva andare così.

Dopo Lecce Carpi e quello che successe in quella maledetta partita, Andrea Bufano venne arrestato a Bologna (dove allora viveva) dall’Antiterrorismo. Accusato di tutto, compresa aggressione agli addetti alla sicurezza, Andrea Bufano, fu gettato nel carcere bolognese della Dozza. Per 35 giorni, mi dice Andrea, non mi hanno permesso di chiamare l’avvocato, con mio padre che non sapeva se ero vivo o morto.  La narrazione cronologica si interrompe (quella la potete trovare nel libro) e il pensiero va all’avvocato Giuseppe Milli di Lecce che ha accettato una difesa difficoltosa mettendosi contro il pregiudizio di tanti. Tutto questo mentre i grandi giornali nazionali, ci tiene a sottolineare Andrea, si sono girati dall’altra parte a differenza della stampa locale che invece si è occupata del mio caso mettendo da parte tutti i pregiudizi.

Le ferite per quello che avvenne allora bruciano ancora. C’è la frase non cambierai mai avevano ragione i miei amici che è lì, immortalata per sempre su un foglietto. C’è la consapevolezza di essere innocente e di dover pagare solo per quella che è la propria storia personale. Ma c’è anche un voglia e una forza di volontà nuove, fortissime. Andrea Bufano è forte e la sua ora è arrivata. I ricordi della detenzione a Bologna sono nitidi, precisi eppure Andrea non si piange addosso. Ancora una volta il suo pensiero va alla lezione di quei mesi: dai detenuti ho imparato davvero tanto Enzo mi confida.

Chi è Andrea Bufano oggi? E’ questa la sola domanda ragionata che gli faccio. Andrea Bufano è un ragazzo che ha sbagliato tanto ma ora ha trovato una forza di volontà unica. Andrea Bufano non vuole impartire lezioni a nessuno e non pretende di dare consigli, ognuno può far quello che vuole della sua vita, basta che non danneggi le vite altrui. Sono un uomo libero e morirò libero da ogni pregiudizio. Ancora una volta, quindi, nessuna concessione al moralismo per un uomo che dimostra di essere, nel bene e nel male, contro tutti i moralismi.

Prima di andare via verso la macchina, Andrea mi confida che il suo desiderio è andare via dall’Italia. Ci sono 18 mesi da scontare non so come per una rapina del 2001, ma poi voglio andare via dall’Italia per rifarmi una vita. Poi un pensiero alle tante persone da ringraziare: chi mi è stato vicino in passato a livello economico pagando gli avvocati, chi ha permesso il lancio del mio libro sponsorizzando l’evento e poi una tv di Brescia. Non aggiunge altro ne io chiedo su questa tv. Nei ringraziamenti non poteva chiaramente mancare la famiglia, una presenza costante nel corso dell’intervista attraverso innumerevoli riferimenti a partire dal quel 2 giugno 2007 quando il padre di Andrea scoprì di avere gravi problemi di salute determinando una prima, forte, presa di coscienza da parte di quel ragazzo troppo grande per stare in una vita.

Ora siamo in macchina con Andrea: mi parla del potere della scrittura, scrivere mi fa star bene Enzo, mi confida. Ho trovato me stesso. Voglio scrivere, scrivere. La penna come un’arma, 6000 followers su Twitter, oltre 2 mila visite per il video di presentazione “Sono uno scrittore”. Per il cuore non per business. locandina

La storia di Andrea Bufano è una storia di speranza. La neve a giugno può davvero esserci, se uno lo vuole.

 

Andrea Bufano presenterà il suo Neve a Giugno il prossimo 1 febbraio a Martano nella Sala Convegni Karol Wojtyla alle ore 18,00. Nelle settimane successive ci saranno una serie di incontri nelle scuole del Salento e non solo.

Domenica ore 12. Quando stavo per chiudere il pezzo mi chiama Andrea per chiedermi della foto da mettere. Mi chiede di prenderne una dal suo profilo Facebook che abbia ad oggetto il mare. Non avrei fatto diversamente. Il mare Enzo, non ci ho mai fatto caso ma è splendido. Come la neve a giugno, Andrea.



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