Le capsule monodose per la lavatrice sono pericolose per i bambini? Ecco perchè
Le capsule monodose del detersivo della lavatrice possono essere pericolose per i bambini. L'allarme arriva dagli Stati Uniti. Ecco di cosa si tratta
Le ultime informazioni arrivano dagli Stati Uniti e fanno davvero preoccupare. Un ricovero al giorno con il rischio per la salute dei bambini e tutto questo si lega con le capsule monodose per la lavatrice. Ma qual è il legame tra i bambini e le capsule detergenti? E’ presto detto: sono pericolose per i bambini perchè i piccoli le scambiano, a causa del loro colore acceso e della loro forma, per delle caramelle o per dei dolcetti. Inoltre in America sono molto simili ad alcuni succhi di frutta monodose che i bambini sono abituati a bere per cui potete immaginare che, anche solo per un attimo di disattenzione, i piccoli ne possono fare un cattivo uso. Ed è per questo che dagli Stati Uniti arriva l’allarme: un invito a fare più attenzione per evitare che anche in Europa diventi un problema.
Non si tratta solo di favole ma c’è un vero e proprio studio del Nationwide Children’s Hospital che ha visionano le cartelle cliniche di 17.230 bambini sotto i 6 anni che hanno ricevuto le cure nei centri antiveleni. Più del 60% dei bambini finisce in ospedale a causa di un avvelenamento dovuto proprio alle capsule.
Che cosa si può fare? Bhe sicuramente fare pià attenzione ai bambini stando attenti a quello che fanno nelle ore in cui sono a casa e si dedicano al gioco. Potremmo inoltre mettere in un contenitore apposito le capsule in modo che il bambino non abbia la tentazione e magari, come si faceva un tempo, scegliere un posto in alto “a prova di bambino”.
L’allarme non è da trascurare e lo si può capire dai dati. Dall’analisi dei referti è emerso che quasi la metà (48%) dei bambini ha vomitato il contenuto delle cialde dopo averle ingerite. Il 13% ha accusato invece un principio di soffocamento, l’11% dolore agli occhi con irritazione, il 7% sonnolenza e infine un altro 7% ha avuto una congiuntivite. Le aziende produttrici sono corse ai ripari, nel 2013 – sottolinea la ricerca – sono state introdotte modifiche nel confezionamento con l’aggiunta di etichette di avvertimento e una chiusura del pacco di cialde ‘a prova di bambino’.