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Calderoli e il serpente morto su Facebook: ha ucciso una specie protetta (FOTO)

Calderoli nel mirino degli animalisti: ha ucciso un serpente appartenente ad una specie protetta e ha anche postato la foto su Facebook

Ha ucciso un serpente e poi ha postato la foto che lo ritrae soddisfatto con la sua preda morta. Ma così facendo Calderoli è finito di nuovo nei guai. L’animale infatti appartiene ad una specie protetta. Nella foto che il vicepresidente del Senato ha pubblicato sulla sua bacheca si legge anche il suo commento provocatorio “Non sono mai stato superstizioso ma dopo la ‘makunba’ che mi ha fatto il papà della Kienge mi e’ capitato di tutto e di più. Quello che potete vedere nell’allegato è il serpente che ho catturato questa mattina nella cucina di casa mia. A voi sembra normale che un serpente di 2 metri sia nella cucina di una casa di mozzo?“.

Il riferimento è ai rumor circa la presunta macumba, con tanto di documentazione fotografica, che il padre dell’ex ministro Kyenge avrebbe fatto in Congo a protezione della figlia dagli insulti razzisti di Calderoli e di altri esponenti della Lega Nord.

KYENGE  E GLI INSULTI RAZZISTI

Ma agli utenti Facebook non è sfuggito che il serpente ucciso appartiene al biacco, una specie protetta che di frequente nei giardini e in campagna. La legge ne proibisce la cattura e l’uccisione in tutta Europa e infatti Calderoli è stato denunciato dal Partito animalista europeo per la soppressione. Così ha spiegato Stefano Fuccelli che ha anche precisato che il biacco non è un serpente velenoso.

CALDEROLI E LE POLEMICHE SUL CALCIO

Il vicepresidente del Senato avrebbe dovuto chiamare la Forestale, o i vigili del Fuoco o il servizio Cites del ministero dell’Ambiente. Uccidere specie protette costituisce reato. Postando la foto inoltre Calderoli diventa reo confesso. E nei commenti successi alla foto Calderoli ha anche aggiunto: “Non so se devo mettere un annuncio sul giornale o chiamare direttamente Bergoglio, sempre che non sia troppo occupato a sistemare gli immigrati a casa nostra, ma io devo trovare assolutamente un esorcista. Se qualcuno ha numeri di telefono o mail di esorcisti li aspetto con gratitudine…”.

Dopo la notizia della denuncia l’ultimo intervento: “Visti i demenziali commenti, insulti e minacce espressi contro di me da animali e animalisti, mi auguro, visto l’amore che manifestano verso i rettili, che il loro amato serpentone la prossima volta vada a infilarsi sotto le coperte del loro letto, poi ne riparliamo. Quanta ipocrisia e quanta ignoranza”. Sotto la foto di Calderoli con il serprente ucciso.

 

calderoli e il seprente

 



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