La cantante nigeriana Adokiye offre la sua verginità a Boko Haram per salvare le studentesse rapite
La cantante nigeriana Adokiye offre la sua verginità al gruppo terroristico di Boko Haram. Così facendo, vuole salvare le studentesse rapite
La cantante nigeriana Adokiye offre la sua verginità a Boko Haram per salvare le studentesse rapite in Nigeria. La pop star ha offerto se stessa pur di salvare le giovani studentesse rapite dal gruppo terroristico Boko Haram. Gli anti occidentali hanno preso con loro studentesse di età compresa tra i 12 e i 15 anni. Adokiye offre la sua verginità pur di vederle libere. La 23enne cantante nigeriana si dice disinteressata a ciò che potrebbero farle. Anche se la prendessero dieci uomini si dice indifferente. Ciò che le importa è che loro vengano lasciate in pace: sono ancora troppo piccole per sopportare nefandezze simili.
La cantante e attivista è solita usare i social e ha ricevuto diversi commenti di solidarietà e ammirazione dopo la sua proposta choc. Tuttavia, sembra che non si riuscirà a concretizzare. I più maliziosi potrebbero pensare che la cantante nigeriana sapesse già dal principio che nessuno del gruppo di Boko Haram avrebbe preso in considerazione seriamente la sua offerta e quindi cercasse soltanto un po’ di visibilità. Altri pensano che Adokiye fosse seria e sarebbe arrivata fino in fondo. Sta di fatto che ha suscitato scalpore la 23enne che offre la sua verginità al gruppo terroristico pur di salvare le giovani studentesse rapite in Nigeria.
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La ragazza ha postato le sue opinioni spiegando che vorrebbe che le piccole tornassero a casa. Molto attiva sia su Twitter che Facebook, sono in molti che hanno condiviso le sue parole. Difficilmente il gruppo terroristico radicale terrà conto della sua proposta. Boko Haram significa letteralmente “l’educazione occidentale è peccato”. Molto spirituali, contestano il materialismo occidentale. La loro ideologia potrebbe anche avere un senso se soltanto fosse portata avanti con il dialogo e non con la lotta armata e la violenza. Il loro interesse è che le persone della comunità africana non imparino gli usi e costumi degli occidentali. Se lo facessero con il dialogo otterrebbero piena legittimità. Ormai, però, è tardi.