Scoperto elisir di giovinezza: iniettare nelle vene sangue dei giovani
Iniettare nelle vene il sangue dei giovani sarebbe il nuovo elisir di giovinezza. Scopriamo il perché, stando a una ricerca fatta ad Harvard
Una ricerca fatta presso Harvard avrebbe scoperto l’elisir di giovinezza. IIn cosa consiste? Nell’iniettare nelle vene il sangue dei giovani. L’esperimento è stato condotto sui topi, ma dai risultati sembra che sia possibile raggiungere gli stessi risultati anche sugli esseri umani. Lo studio è stato realizzato dai ricercatori di Harvard, Cambridge e della University of California. Gli scienziati hanno sperimentato sui topi le loro teorie. Messe in pratica, hanno scoperto che, iniettando il sangue dei topi più giovani nelle vene di quelli più anziani, questi ultimi ne traevano vantaggio. Pare infatti che dopo aver ricevuto “in dono” il sangue dei giovani, siano stati in grado di muoversi più velocemente, pensare più rapidamente e persino aumentare il numero di vasi sangugni (o sanguiferi) nel loro cervello. Un vero e proprio e proprio elisir di giovinezza. Una proteina, chiamata GDF11, sarebbe l’artefice del “miracolo”. Dunque, sui topi ha avuto effetto e ora non resta che sperimentarla anche negli esseri umani, nella speranza che le conseguenze siano le stesse. Certo, ammesso che fosse così, bisognerebbe anche trovare dei volontari disposti a cedere il proprio sangue per rallentare la vecchiaia degli altri. Ciò potrebbe addirittura arrivare a creare un vero e proprio mercato di sangue dei giovani. Dunque, iniettare nelle vene il liquido corporeo dei più piccoli sarebbe in grado di far aumentare le performance anche dei più anziani, almeno nei topi. Che sia stato scoperto l’elisir di lunga giovinezza? Staremo a vedere. D’altronde, la cultura Occidentale è sempre stata quella di vedere la morte come la più grande nemica del nostro Io. Ma siamo sicuri che sia così? Non sarebbe più logico cercare di accettarla, così come la vecchiaia, pensando che in fondo siamo parte di un tutto che ci accomuna e la morte non è altro che la tappa finale della nostra esistenza.